A Paola ha tenuto banco per settimane il clamoroso colpo di scena dell’ultim’ora prima della presentazione delle liste con il ritiro della candidatura di Tonino Cassano da parte del Pd e con la conseguente “sparizione” del simbolo del partito dalla competizione elettorale. Di fatto – sostengono in molti – si tratta di una mossa del solito impresentabile Graziano Di Natale, “telecomandato” dal famigerato suocero Mario Pirillo, per gli amici “Pirillone”, per favorire la paranza che si sta mettendo insieme per sostenere la signora Ciodaro vedova Stancato al posto del sempre più imbarazzante sindaco uscente ovvero Roberto Perrotta. Che, però, con un colpo di coda si sta mettendo d’accordo con la Ciodaro stessa… Una sorta di guazzabuglio in salsa paolana.Â
Tradotto in soldoni: Di Natale e il suocero hanno tolto di mezzo l’unico candidato presentabile per assecondare il progetto a sostegno della Ciodaro “accontentandosi” di fare fuori (politicamente parlando, per carità ) l’odiato Perrotta e designando alla sconfitta il carneade Politano.
Ma non ci sarebbero solo Di Natale e Pirillo dietro la vittoria “annunciata” della Ciodaro. In queste settimane è circolato a Paola un fotomontaggio ironico dal titolo “La Paola che non t’aspetti”, che fa il verso allo sciagurato slogan elettorale della massomafia calabrese, che solo sei mesi fa ha portato il parassita cosentino Roberto Occhiuto alla guida della Regione. E vengono ritratti personaggi che non hanno bisogno di presentazioni insieme ad altri, più prettamente “locali” che hanno bisogno di qualche didascalia.
E allora eccoci qui a soddisfare la curiosità anche di chi non vive a Paola o sul Tirreno cosentino. In alto a sinistra, ci sono il famigerato avvocato del Cinghiale cosentino (al secolo Tonino Gentile) ovvero Nicola Gaetano, paolano doc, insieme al padre. Gaetano rimarrà negli annali (non scritti) della sanità corrotta italiana per aver ricevuto oltre 400 (!!!) incarichi dall’Asp di Cosenza guidata dagli scagnozzi del Cinghiale di cui sopra e negli annali della giustizia corrotta per essere stato anche assolto dal Tribunale di Cosenza, non a caso ribattezzato in tutta Italia come il porto delle nebbie.
Seguono Pino Falbo, soggetto rampante della politica paolana, massone aderente al Grande Oriente d’Italia che non ci mette più di 30 secondi a passare da sinistra a destra e… viceversa. E Paolino Patitucci, vecchio arnese della politica democristiana gradito al Cinghiale per portare linfa al progetto trasversale della Ciodaro.
I personaggi ritratti in basso invece sono famosi e celebri: i Cinghiali di Cosenza, Pino e Tonino Gentile, il leggendario Capu i Liuni, al secolo Nicola Adamo, che secondo i boatos paolani avrebbe clamorosamente disarcionato il fido Gigino Tic Tac Incarnato, detto anche ‘u gummista (con tutto il rispetto per chi svolge questo mestiere per campare) e il suo sottoposto Roberto Perrotta, sindaco uscente di Paola… E infine lei, la prescelta dalla paranza: Emira Ciodaro vedova Stancato… Una bella combriccola, non c’è che dire. Vedremo se gli anonimi paolani che stanno “osando” sfidare la paranza avranno ragione. Ma giorno dopo giorno quello che ci hanno descritto sta prendendo forma e corpo. Alla prossima.