La polizia violenta di Cosenza e la delicatezza poetica di Prodi

Dott. Carchidi, Le esprimo totale  solidarietà per l’episodio di violenza di cui è stata vittima, sabato scorso. Violenza consumata da chi (servitore dello Stato)  dovrebbe, invece, bandirla dalle sue pratiche magari utilizzando, in alternativa alle mani, lo strumento del dialogo e della parola. Ma forse, da vecchio Maestro innamorato della scuola mite, non mi sono accorto dell’aria che tira. Questa mattina leggevo dell’accusa di un giornalista di Mediaset all’on. Prodi perché nel corso di un dialogo  avrebbe sfiorato la ciocca di capelli della giornalista che lo intervistava. Sarei stato felice se a Lei, magari dotata di folta capigliatura (magari, ndr), gli agenti della volante, invece di picchiarla, buttarla per terra, ammanettarla e caricata, come un sacco di patate, in una volante, avessero avuto la delicatezza poetica di Romano Prodi. Ma, di questi tempi, penso, che sia chiedere troppo! Un cordiale saluto.

Fiore ISABELLA