La sai l’ultima di Occhiuto? Ospedali e Asp della Calabria senza assicurazione. La gara bloccata ormai da un anno

Cosa impedisce di procedere con l’espletamento di una nuova gara per fornire alle Aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi una copertura assicurativa? È l’interrogativo sempre più pressante che circola nelle stanze della Cittadella regionale. Da oltre un anno tale servizio non viene più offerto da nessuna compagnia. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato lo stop del Tar alla gara originaria – respingendo quindi gli appelli della Regione e della società aggiudicataria del servizio – nessuna novità è arrivata. Tutto tace sia al decimo piano del Palazzo che nel dipartimento Stazione unica appaltante guidato dalla dirigente generale Roberta Porcelli. L’ultimo atto ufficiale della Regione risale allo scorso novembre, con l’affidamento del «servizio di consulenza e assistenza assicurativa (brokeraggio) per le Aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria all’operatore economico Marsh spa per un importo di oltre 1,5 milioni». L’assicurazione dovrebbe risarcire i danni causati da Asp e Ao “per morte, per lesioni personali, per danneggiamenti a cose, in conseguenza di un fatto verificatosi in relazione all’attività svolta”.

Va da se che fino a quando la procedura non sarà completata, gli enti del Servizio sanitario regionale dovranno provvedere con fondi propri agli eventuali risarcimenti danni o comunque mettere da parte delle somme nei fondi rischi per liquidarle nel caso fosse necessario. Tradotto significa che in Calabria ogni Azienda del Servizio sanitario regionale deve fare fronte al risarcimento dei danni con un proprio capitolo di spesa, che deve essere fra l’altro implementato ogni anno. Facile intuire come un meccanismo del genere rappresenti una “bomba a orologeria” per i bilanci (spesso traballanti) di Asp e Aziende Ospedaliere. La politica calabrese, in maniera trasversale, sta iniziando a prendere contezza di un problema sollevato già nei mesi scorsi.

Il servizio di copertura assicurativa delle strutture sanitarie era stato affidato con decreto della Stazione unica appaltante della Regione nel dicembre 2021, al termine di un iter abbastanza travagliato. Il contratto stipulato tra la Cittadella e la multinazionale incaricata era già scaduto a fine 2020 e la stessa compagnia assicurativa aveva comunicato, ufficialmente, sin dall’inizio dello stesso anno, che non era in alcun modo disponibile a concedere ulteriori proroghe al contratto in essere. Di qui l’urgenza di procedere con una nuova gara però “stoppata” dal Tar per alcune irregolarità nella valutazione della documentazione presentata dai concorrenti. Una situazione, in ogni caso, non inedita e già sperimentata negli anni precedenti.

Nell’ultima occasione, la compagine arrivata seconda ha lamentato la sussistenza del conflitto di interesse per commistione tra i soggetti coinvolti nella procedura di affidamento e quelli coinvolti nell’affidamento, oltre alla non conformità al bando dell’offerta dell’aggiudicataria, nonché l’assenza della dichiarazione di sottoscrizione del 100 per cento dei rischi e della dichiarazione di vincolo all’offerta per 240 giorni”. Risultato finale: ospedali e strutture sanitarie continuano a restare senza nessuno “scudo” protettivo. Fonte: Gazzetta del Sud