Doris Lo Moro si avvia a diventare sindaco di Lamezia Terme. La sua elezione sta bene a tutti o quasi. Doris Lo Moro sta bene al centro sinistra, sta benissimo al M5S, sta bene a Bevilacqua. Doris Lo Moro sta bene a gran parte del centrodestra. Sta bene a quasi tutti perché la sua elezione lascerebbe aperti tutti i giochi politici nei due schieramenti in vista delle prossime elezioni regionali. L’elezione di Mario Murone al contrario porterebbe ad una consiliatura di centrodestra destinata a durare per cinque anni.
L’elezione di Doris Lo Moro porterebbe anche al cosiddetto effetto dell’anatra zoppa, la sindaca non avrebbe la maggioranza in consiglio comunale e dovrebbe trattare con i singoli consiglieri comunali del centrodestra e della lista Bevilacqua. L’instabilità che solitamente gioca a svantaggio del candidato che la provocherebbe, a Lamezia invece sta bene a tutti i capi e capetti politici di questo o quel partito di sinistra, centro e destra.
La riprova di questa verità sta nel comizio finale di Mario Murone. L’unico leader che sono riusciti a portare giù è stato Matteo Salvini. Allo stesso comizio era stata annunciata la presenza di Wanda Ferro che non si è vista. Così come non si è visto il presidente della Regione Roberto Occhiuto che si è limitato a mandare il vicepresidente Pietropaolo. E qui si inserisce la lotta che sta avvenendo nel centrodestra e in Forza Italia. Roberto Occhiuto non si fa vedere perché un’ennesima sconfitta nelle elezioni dei grandi comuni calabresi gli verrebbe addebitata da chi sta lavorando, ad iniziare da Fratelli d’Italia, per un cambio di candidato alle Regionali. Aggiungeteci che martedì prossimo si va a votare per il rinnovo della Presidenza della commissione bilancio alla Camera dei Deputati e si è aperta una guerra all’interno di Forza Italia con Cannizzaro che vuole soffiare il posto a Mangialavori.
Già le lotte fratricide all’interno di Forza Italia hanno portato l’anno scorso alla sconfitta nelle elezioni comunali di Vibo Valentia facendo vincere alla grande il candidato piddino Enzo Romeo. Così com’è accaduto due anni prima a Catanzaro. In questo scenario di guerre aperte conviene a tutti far vincere il candidato più debole. Una volta eletta si stabilirebbe un patto trasversale non detto e non scritto che assicurerebbe la governabilità alla Lo Moro fino alle prossime elezioni regionali sia che le elezioni si svolgano nell’autunno del 2026 o nella primavera 2027.
Questo scenario andrebbe bene alla Lo Moro che potrebbe vivere tranquilla per oltre un anno facendo sfoggio della sua presunta autorevolezza e della sua – sempre presunta – intransigenza. Poi a qualche mese dalle elezioni regionali potrà accadere un inciampo per rompere e chiamare gli elettori nuovamente al voto. Questa ipotesi non è campata in aria, già la Lo Moro si dimise nel febbraio 2001, quasi due anni prima da sindaco di Lamezia per puntare all’elezione al Parlamento dove però fu sconfitta da Pino Galati. La Lo Moro potrebbe puntare per il Comune su una candidatura di qualche giovane professionista al grido di rinnoviamo la politica, mentre lei si sacrificherebbe ancora una volta accettando una candidatura alle Regionali. Se dovesse andare male la possibilità di candidatura per la Presidenza potrebbe accettare anche la semplice candidatura al consiglio regionale. E a quel punto potrebbe scegliere se candidarsi con il Pd oppure con il suo nuovo amore il M5S. Certamente Tridico ne sarebbe felice e accetterebbe con gioia la proposta. La Orrico speriamo un po’ meno…
Lo scenario andrebbe benissimo anche a Bevilacqua che potrebbe puntare sia alla carica di sindaco a Lamezia Terme e sia al Consiglio regionale. Questo scenario andrebbe bene a tutti, a Wanda Ferro e a Fratelli d’Italia che potrebbero puntare ad avere un loro candidato alla carica di sindaco o di presidente di regione. Stesso ragionamento per Forza Italia. Ecco perché Doris Lo Moro si avvia a diventare sindaco di Lamezia Terme. Come nel calcio la palla è rotonda però può sempre succedere l’imprevisto. E l’imprevisto a Lamezia potrebbe essere solo che la gente nei quartieri e nella periferia di Lamezia si rechi in massa a votare Murone per scongiurare il pericolo di vedere Doris Lo Moro nuovamente sindaca della città. Ma ci credono in pochi.









