Lamezia 2025. Nicola Irto e Domenico Giampà tra dottor Jekyill e mister Hyde

LAMEZIA TERME: NICOLA IRTO E DOMENICO GIAMPA’ TRA DOTT JEKYLL E MISTER HYDE

Non piu’ tardi di sei giorni fa avevamo lasciato il commissario del Pd Domenico Giampà che “cazziava” pubblicamente Gianni Speranza, reo di avere osato dichiarare pubblicamente che il Pd stava perdendo tempo perché non si era arrivati ancora all’individuazione di una candidatura per la carica di sindaco per il centrosinistra nella città di Lamezia Terme. Speranza: “Si perde troppo tempo, mi dissocio”.

Non lo avesse mai fatto: dopo poche ore era arrivata subito una reprimenda di Domenico Giampà, che aveva sentenziato sull’uscita di Speranza: “Non abbiamo bisogno di ultimatum e penultimatum”. E poi in un crescendo rossiniano aveva sentenziato: “In qualità di segretario provinciale e commissario del Pd lametino convocherò una nuova riunione per discutere e confrontarsi ma, sia chiaro, su temi e prospettive che riguardano intanto cosa fare per ridare a Lamezia protagonismo e capacità amministrativa. Cosa fare innanzitutto, poi sarà il tempo, quello giusto, di scegliere con con chi farlo”.

La nuova riunione si è svolta in quel di Lamezia lunedi scorsa e conoscendo la coerenza e la statura del commissario Pd di Lamezia Terme ci saremmo aspettati una riunione fiume a parlare di programmi e di sviluppo della città, casomai coinvoilgendo esperti e controesperti in tutti i settori dello scibile umano.

Invece leggiamo dai giornali e siti bene informati che il nostro commissario Giampà, tutto di un pezzo, coerente con le parole usate pochi giorni prima, inizia la riunione affermando che il candidato del Pd di Lamezia Terme è Doris Lo Moro. Tutti scrivono più o meno: “La riunione è stata aperta dal commissario cittadino del Partito democratico, Domenico Giampà, il quale ha annunciato che, dopo varie consultazioni interne, l’unica candidatura proposta, e che abbia dato anche una disponibilità, è quella dell’ex sindaco Doris Lo Moro”.

All’anima della coerenza. E il cosa fare? E il programma? E i temi? E gli esperti? Nulla! NULLA DI NULLA! SCOMPARSI. Si vede che nottetempo erano maturati i tempi del “Cosa fare innanzitutto, poi sarà il tempo, quello giusto, di scegliere con con chi farlo”. Non solo, prima rampogna Gianni Speranza tacciandolo di personalismo di e poi indica Doris Lo Moro perché sarebbe stata l’unica candidatura proposta. E qui non si capisce più nulla. Sembra che ci siano due metri di giudizio: la candidatura di Speranza era un inutile personalismo, indice di ambizione e invece quella della Lo Moro sembra essere un sacrificio per il bene del partito. All’animaccia della coerenza.

Anche la cosiddetta terza proposta del candidato giovane (sic!) scompare, non c’è più traccia nel suo racconto. La proposta della Lo Moro fatta da Giampà viene subito sposata dal movimento (doppio sic!) Nuova Era (sic, sic, sic) di Eugenio Guarascio che non contento di aver affossato il Cosenza Calcio ci prova anche con Lamezia Terme. Anzi, ci riprova, visto il risultato di cinque anni fa.

Alla proposta Lo Moro si associa con grande entusiasmo la sinistra di Fratoianni e Vendola, vecchi amici di Speranza, fratelli coltelli. I socialisti manifestano qualche tiepidezza. Così come il M5S che in tutta questa partita non ha proprio toccato palla. Si ricorda una sola dichiarazione di Anna Laura Orrico che parlava di superamento dei vari Principi anche a Lamezia. Ma state certi che l’opposizione alla candidatura di Doris Lo Moro non verrà certamente da questo M5S supino, il loro pensiero è rivolto solo alla provincia di Cosenza.

L’unica opposizione potrebbe ancora venire solamente dalle rotture interne del Pd regionale e locale. Se Domenico Giampà ha osato fare il nome della Lo Moro significa che ha avuto certamente il via libera da parte di Nicola Irto e da parte del gruppo regionale. Nei giorni scorso ad un incontro con Giampà la Lo Moro si è presentata con il consigliere regionale Ernesto Alecci di Soverato. Vedremo nei prossimi giorni se gli altri cacicchi presenti nel Pd daranno via libera ad una simile scelta, ad iniziare da Amalia Bruni che alle regionali, si vocifera a Lamezia, non ricevette il voto della Lo Moro. E poi il partito nazionale di Elly Schlein potrà accettare questa scelta che certamente non rappresenta il rinnovamento? Dai silenzi e dalla tranquillità dimostrata finora da Dorsi Lo Moro si direbbe di sì. Ma noi speriamo di no: si può o dobbiamo chiedere il permesso alla “platinata”?