Arturo Bova, consigliere regionale e presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, ha rilasciato una dichiarazione sulla vicenda della corruzione all’aeroporto di Lamezia Terme, nel quale sferra un forte fendente al presidente della Regione, che oltre alle solite frasi di prammatica non è andato quando è evidente a tutti che c’è stato un gravissimo mancato controllo della politica sul “mercato” dei posti di lavoro. La solita vergogna. Aumentata anche dal fatto che nel Cda di Sacal sedeva fino a pochi mesi fa il braccio destro di Palla Palla, Gaetano Pignanelli.
Ma ecco il testo integrale della dichiarazione di Arturo Bova.
“Ancora una volta, purtroppo, assistiamo alla narrazione di un “sistema” di diffusa corruzione che impone una riflessione più ampia che non può più essere rinviata né tantomeno lasciata al solo mondo giudiziario. La politica ha il dovere di intervenire e non rimanere nel solito assordante silenzio.
Se la vicenda Sacal dovesse essere confermata nella sua impostazione, significherebbe che, nonostante le tante inchieste che si sono susseguite negli ultimi mesi, il ruolo di controllo che è demandato alla politica sarebbe stato quantomeno omesso o, peggio ancora, sacrificato sul banco dei più biechi interessi personali.
Si tratterebbe di una cosa a dir poco inaccettabile. Non penso, allora, solo alla già grave ipotesi di un coinvolgimento penale nella vicenda, sulla quale sarà la magistratura ad esprimersi, ma anche alla sopravvenuta mancanza di requisiti morali ed etici per ricoprire ruoli derivati dalla scelta dei cittadini.
Per quanto mi riguarda, il limite che non può essere mai travalicato nel mondo politico-istituzionale, non è solo quello dell’illecito penale, ma ancor prima, è e deve essere quello del moralmente e dell’eticamente riprovevole. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta mi adopererò affinché tali valori ritornino ad essere l’unica fonte di ispirazione dell’agire politico del governo regionale di cui faccio parte”.