NOTA STAMPA COLLETTIVO ADDUNATI LAMEZIA TERME
La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.
L’ennesima persona morta per le carenze del sistema di emergenza – urgenza, l’ennesima vittima di politiche di tagli al sistema sanitario pubblico che hanno fatto sì che, per soccorrere una persona colpita da malore a Lamezia, occorre attendere per più di mezz’ora l’arrivo di un’ambulanza da Falerna e per giunta senza medico a bordo.
Solo pochi giorni fa un bambino ha rischiato di morire soffocato a Crotone perché in nessun ospedale della regione risultava disponibile o funzionante un broncoscopio pediatrico e i medici hanno dovuto ripiegare su Napoli. E se il sistema di emergenza-urgenza sta collassando, neppure i reparti se la passano bene.
È notizia di questi giorni che l’ASP di Catanzaro ha pubblicato un avviso per tre pediatri a rapporto libero professionale per 4 mesi, a causa della grave carenza di organico nei reparti di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Lamezia Terme che ne comprometterà irreparabilmente le attività. E se cercheranno almeno di garantire le urgenze, il rischio concreto è che verranno sacrificate le prestazioni non considerate salvavita, ma ugualmente importanti per la salute dei neonati come l’ eco-anca o il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale, prestazioni che, anche se in grande affanno, finora il reparto di Neonatologia è riuscito a garantire.
Non possiamo accettare di morire in attesa di un’ambulanza ma, soprattutto, non possiamo tollerare che cure e visite fondamentali per bambini e neonati vengano sacrificate per giochi politici e questioni burocratiche.
Nelle prossime settimane proseguiremo con il percorso avviato lo scorso mese e finalizzato a costruire un movimento di lotta per la sanità pubblica.









