COMUNICATO STAMPA
GIÙ LE MANI DAL PARTITO DEMOCRATICO E DAL CENTROSINISTRA DI LAMEZIA
Nasce il comitato per la difesa del Partito Democratico e del centrosinistra di Lamezia.
Alla viglia delle elezioni comunali, i continui attacchi sulla stampa da parte di taluni iscritti al partito democratico ma anche di taluni che ritengono di appartenere semplicemente al centrosinistra, unitamente al segretario provinciale che prima ha alterato l’equilibrio democratico e poi ha commissariato il partito, hanno spinto la nascita del comitato, aperto a tutti coloro che si riconoscono nei valori del partito democratico e del centrosinistra, contro il canto di coloro che vogliono distruggere un percorso -che parte da lontano- per affermare un nuovo e alternativo progetto per la città.
Le note sulle testate giornalistiche del novello commissario che mistificano la realtà, hanno accelerato l’iniziativa del comitato che intende difendere il partito democratico ed il centrosinistra da invasioni di campo che pensano di ridurre Lamezia a terra di conquista.
Il commissario, sindaco di un piccolo comune dell’entroterra lametino, non può e non deve avere tribuna a Lamezia, anche perché non è in grado di comprendere la complessità del centrosinistra e della storia di un comune di settantamila abitanti: lo ha dimostrato pensando di risolvere le divergenze stampando tessere, come succedeva nella prima repubblica.
Chi ha chiesto il commissariamento si dice oggi deluso dalla scelta del commissario, insomma chi va a funghi ora si meraviglia di trovarne!
Il comitato richiama l’esperienza passata allorquando personaggi esterni hanno deciso le candidature per la città, finanche attraverso le primarie allargate che hanno consentito agli elettori di centrodestra di scegliere e votare l’avversario di centrosinistra più debole, tanto motivato da non aver varcato mai la soglia del consiglio comunale, come avvenuto con il candidato marito di Amalia Bruni.
Il comitato dice basta e intende raccogliere l’adesione di persone che vogliono liberare Lamezia da chi ritiene di poter fare della città terra di conquista del suo piccolo consenso elettorale.
Tutto è nato in vista della scadenza elettorale. Ad un tratto il PD è divenuto, improvvisamente, attraente, non per la militanza ma per sopraffare gli organi, strappare lo statuto ed invadere il partito come terra promessa, a dispetto dei valori della tradizione democratica.
È stato ancora fatto da taluni che, dopo aver pascolato per anni nelle praterie del centro destra e da queste sono stati allontanati, ora pretendono di disegnare il nuovo progetto del centrosinistra.
È stato fatto da taluni per imporre un candidato a sindaco un visionario dell’armonia della politica che ha ricevuto l’indicazione di chi rappresenta Base Popolare dell’On. Quagliarello, Orizzonti Liberali dell’On. Marattin o addirittura ha rappresentato Forza Nuova/CasaPound e seguace della filosofia di Vannacci, tutte formazioni che si pongono a distanza dai valori del centrosinistra.
Il campo largo non abbraccia tutte le formazioni politiche dell’arco costituzionale, sia chiaro: il comitato ritiene che il partito democratico non debba più tollerare che la scelta delle candidature ricada su figure ambigue che si devono solo accasare perché la città deve scegliere tra due idee di città senza zone equivoche e grigie.
Se il campo dovrà essere più largo, con il solo limite della destra, non potrà essere la scelta autonoma del candidato ma della coalizione che dovrà porsi a distanza delle promesse elettorali, come nel recente passato è accaduto, per esempio, a danno della pianificazione urbanistica.
È stato fatto da taluni che in questi anni hanno bivaccato, nel consiglio comunale e nelle commissioni, senza produrre alcuna iniziativa politica per il bene della città, subendo l’indirizzo dell’amministrazione Mascaro che, al cospetto, si è rivelato un vero statista, consapevole del livello politico dei detrattori.
È stato fatto da taluni che pensano, a torto, all’alternanza come regola matematica: ed invero non è facile riconquistare la fiducia dell’elettorato dopo che la città ha ereditato, da una amministrazione, ritenuta di centrosinistra, un piano decennale di riequilibrio finanziario non ancora approvato dalla Corte dei conti (probabilmente foraggiata dagli stipendi dei super-dirigenti), una situazione debitoria milionaria con la Regione non compresa nel piano, il livello più alto di imposizione tributaria, uffici comunali diretti da tre soli dirigenti ed un piano delle assunzioni bloccato per qualche anno, la Multiservizi sull’orlo del fallimento ed una causa di risarcimento milionaria per la vicenda ICOM.
È stato fatto da taluni che sono stabilmente sul libro paga dei politicanti di turno che subiscono il fascino di chi ha fatto strada nel partito affiggendo un lenzuolo.
Tutto questo sta avvenendo sotto gli occhi degli elettori del centrosinistra e di preposti sovracomunali che vogliono solo giocare con Lamezia.
Il comitato ha coscienza di ciò e intende lottare per difendere il partito ed il centrosinistra contro le forze incoscienti che invece di servire la politica servono la testa della città ai detrattori che pensano alla città di Lamezia solo come bacino elettorale.
Nei prossimi giorni il comitato avvierà la campagna di adesione per poi promuovere iniziativa per sensibilizzare gli organi nazionali del partito.
Lamezia Terme, 4 dicembre 2024
Il costituendo comitato