Lamezia, i rapporti tra il clan Iannazzo e le cosche della ‘ndrangheta

I magistrati della DDA di Catanzaro ormai da tempo lavorano in pool con quelli della DDA di Reggio Calabria e stanno tracciando le coordinate aggiornate dei patti federativi tra i vari clan della ‘ndrangheta calabrese.

Proprio ieri è stato assestato un altro duro colpo alle cosche confederate del territorio lametino di Sambiase, Iannazzo-Cannizzaro-Daponte. Controllano concessioni, autorizzazioni e soprattutto appalti ma non disdegnano anche di cimentarsi nelle campagne elettorali, avendo sottoscritto un patto di non belligeranza con i Giampà.

Quanto ai rapporti con le altre cosche, i Iannazzo- Cannizzaro- Daponte godevano di ottimi rapporti con i Mancuso di Limbadi, con i Pesce, i Bellocco di Rosarno, Buoni i rapporti con la cosca degli Anello di Filadelfia, con i Lanzino- Presta di Cosenza, con la cosca Farao- Marincola di Cirò Marina, con i Vellelonga delle Serre, con i Gallace di Guardavalle, con i Todaro- Mongiardo del Soveratese, con le cosca Catanzariti di Catanzaro e con quelle di Isola Capo Rizzuto e il clan Cappello di Catania.

Intanto, il pentito Gennaro Pulice (quello che accusa il patron del Cosenza Calcio e di Ecologia Oggi Eugenio Guarascio di rapporti con il clan Pesce di Rosarno) ha spiegato i rapporti esistenti tra la cosca Iannazzo- Cannizzaro Da Ponte e la cosca Mancuso di Limbadi, precisando che a causa di alcune diatribe sorte nell’ambito della famiglia Mancuso, non esisteva all’interno del clan un unico referente e comunque i rapporti venivano curati da Mimmo Cannizzaro e Peppe Daponte, che agivano da intermediari dei Pesce- Bellocco.

Pulice ha anche detto come esistesse ed esiste tuttora un buon rapporto tra la cosca Mancuso e la famiglia Iannazzo in particolare per ciò che concerne i lavori sull’autostrada Salerno- Reggio Calabria.