Lamezia, piena luce sull’omicidio nel campo rom

La polizia di Lamezia Terme ha fatto piena luce sull’omicidio del 51enne Luigi Berlingieri, avvenuto giovedì nel campo rom di Scordovillo. Le forze dell’ordine hanno tratto in arresto Salvatore Amato, classe 1987.

Il trentunenne è accusato di omicidio, porto abusivo d’armi e ricettazione. Amato, durante la lite avvenuta al campo rom di Scordovillo, sarebbe intervenuto con la propria arma, un fucile calibro 12 che teneva nascosto all’interno della cavità di un albero, per venire in soccorso del fratello coinvolto nella lite. I colpi avrebbero poi colpito in volto Luigi Berlingieri. La lite all”interno del campo avrebbe coinvolto più persone e sarebbe stata legata alla circolazione ad alta velocità di un quad all’interno del campo. Berlingieri sarebbe intervenuto per sedare la lite e sarà proprio l’autopsia sul suo corpo a stabilire se sia stato colpito o meno in maniera fortuita.

Amato si è poi disfatto dell’arma e, con il fratello coinvolto nella lite, è fuggito dal campo per sottrarsi alla Polizia. Lo stesso è stato poi rintracciato nella giornata di ieri a casa di una parente a Ciampa di Cavallo. Per il 31enne sarà depositata la richiesta di convalida del fermo.

Berlingieri, residente all’interno del campo rom, da quanto accertato, sarebbe morto durante il trasporto in ospedale, colpito in pieno volto. Gli investigatori hanno sentito, quindi, diverse persone per ricostruire la dinamica e il contesto nel quale si è verificato l’omicidio, giungendo alla fine alla verità.