Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il 3 luglio del 1975, mentre stava rientrando a casa, il giudice Francesco Ferlaino veniva ucciso a colpi di fucile da sicari mai identificati, esponenti della malavita organizzata. Francesco Ferlaino, primo magistrato vittima della criminalità in Calabria, a Lamezia Terme, con le sue indagini aveva inferto duri colpi alle organizzazioni criminali, riuscendo a cogliere, con lungimiranza, la complessità della ‘ndrangheta e la sua capacità di penetrare in profondità i sistemi socio-economici.
Ricordare il suo spietato omicidio ci esorta a continuare a opporci senza sosta a quanti disprezzano i valori della società democratica, fondata sulla tutela dei diritti dei cittadini, nella prevalenza delle regole dello Stato di diritto e sulla convinta adesione alla cultura della legalità. A distanza di cinquant’anni, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza della Repubblica ai suoi familiari e a coloro che lo hanno stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la passione e l’encomiabile impegno nello svolgimento dell’attività professionale, dedicando la sua vita a servizio del Paese». Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 50mo anniversario dell’uccisione del giudice Francesco Ferlaino.