L’appello (vincente) di Sandro Principe: “Rende deve rinascere: proviamoci ancora, io ci metto tutto il mio cuore”

Di seguito, l’ultimo appello al voto di Sandro Principe che si è rivelato più che mai vincente dall’alto della sua schiacciante vittoria contro il sistema dei partiti “ufficiali” già umiliati meno di sei mesi fa nel tragicomico referendum sulla città unica. 

di Sandro Principe

Care cittadine, cari cittadini,

non è facile scrivervi queste righe. Non lo è perché so bene quanto amore, quanta delusione, quanta speranza ci siano oggi intorno a Rende. E so quanto ciascuno di voi, in silenzio, faccia ogni giorno la sua parte per tenere in piedi questa Città.

Io non sono qui per chiedervi un voto. Sono qui per chiedervi di credere ancora: di credere che Rende possa rialzarsi, guardarsi allo specchio e riconoscersi per quello che è: una comunità viva, generosa, colta, laboriosa. Una Città che ha dato tanto e che ha ancora tantissimo da dare.

Ho vissuto Rende in ogni stagione della mia vita: da ragazzo che sognava una Città moderna e giusta, da sindaco che l’ha vista crescere e diventare un modello, da cittadino che, negli ultimi anni, ha sofferto – e continua a soffrire – nel vederla smarrita, dimenticata, isolata.

Ecco perché oggi ho deciso di mettermi di nuovo al servizio di questa Città, accogliendo l’accorato appello proveniente da tutti i settori della nostra Rende. Lo faccio con la forza della mia esperienza ma anche con l’umiltà di chi sa che non si vince da soli. Lo faccio perché amo profondamente Rende, e perché credo che ci siano momenti in cui non si può restare fermi.

Abbiamo bisogno di ricostruire fiducia. Di tornare a guardarci negli occhi, senza rancore, e di dirci: proviamoci ancora. Non per tornare indietro ma per andare avanti insieme, con coraggio e dignità.

Rende non è una pratica da sbrigare. E’ la nostra casa, quella vera. E’ il bar dove ci salutiamo la mattina, la strada che conosciamo a memoria, le mani di chi lavora dura ogni giorno. Rende è un sogno che ci portiamo dentro da sempre. Ed oggi, più che mai, va ascoltata, protetta, fatta rinascere. Io ci metto tutto il mio cuore.