L’assessora Roccisano a Report: ignorante e colpevole #senzavergogna

Nel numero di Report del 31 ottobre 2016 non c’è stato solo il caso Cinghiale ma anche la vergognosa vicenda della Regione, che perde i fondi per gli studenti disabili. E la “solita” assessora Roccisano – che ieri è stata cacciata in malo modo e che è rimasta lì tutto questo tempo solo perché (temporaneamente) gradita a Madame Fifì ma soprattutto al suo “padrino” Nino De Gaetano – aveva fatto la classica figura barbina su scala nazionale (ed internazionale). Ecco come. Riportiamo di seguito la trascrizione della figura da quattro soldi dell’assessora. 

Una sedia a rotelle. E le bombole di ossigeno. E una mamma che se le trascina insieme al figlio disabile per chilometri a piedi pur di portarlo in classe, perché manca lo scuolabus.

“La scuola è aperta a tutti”, recita l’articolo 34 della Costituzione, invece in provincia di Catanzaro, per un assurdo rimpallo di responsabilità tra istituzioni, a trenta ragazzi disabili è negato il diritto allo studio da due mesi.

Tutto ruota sempre attorno ai finanziamenti. Gli enti locali piangono soldi, eppure il 30 agosto 2016 il Consiglio dei ministri ha stanziato settanta milioni di euro da destinare alle regioni per supportare le attività in favore dei disabili. Il paradosso è che la Regione Calabria ha dovuto restituire allo Stato più di due milioni e mezzo di euro, di cui 550.000 euro destinati proprio agli studenti con disabilità, perché, scrive la Corte dei Conti nella sua relazione, “non sono stati in grado di gestire le risorse”.

L’ASSESSORA
di Giulio Valesini

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Rieccoci, parliamo di amministratori pubblici: prima di sceglierli bisogna

informarsi bene, e quando non ci si informa la colpa è anche un po’ nostra. Allora, per esempio, in provincia di Catanzaro ci sono 30 ragazzini disabili da portare a scuola;
a scuola non ci vanno perché non è in funzione il servizio di
trasporto.

Chi ci deve pensare è l’assessore regionale alla scuola Federica Roccisano, e
lei non lo ha fatto. Perché?

GIULIO VALESINI FUORI CAMPO
Da settembre, la storia è sempre la stessa:
Monica ogni mattina si carica sulle spalle le pesanti borse
con le macchine per la respirazione, anche lo zaino con i libri, e spinge la carrozzina con sua figlia Morena fino al liceo scientifico di Catanzaro: un chilometro a piedi perché è senza macchina.

Poi, finita la scuola, la riporta a casa.

GIULIA PUCCI – AVVOCATO
Questa ragazza ha diritto al trasporto scolastico e all’assistenza specialistica.

Abbiamo inoltrato formale diffida in data 27 settembre all’ente regionale.

GIULIO VALESINI FUORI CAMPO
Stessa storia anche per il figlio del signor Raffaele.
GIULIO VALESINI
Lei ha chiesto spiegazioni a qualcuno?
SIGNOR RAFFAELE
Sì, ma mi rispondono picche come hanno risposto picche a tutte le altre persone.
GIULIO VALESINI
Non è un evento imponderabile. Non è un evento improvviso. Questi sono ragazzi che vanno a scuola da quattro anni.
PRIMA SIGNORA
… da quattro anni.
SECONDA SIGNORA
Un problema sollecitato a luglio. Qua ti trovi, in Calabria, dobbiamo mendicare quello che a noi ci spetta.

GIULIO VALESINI FUORI CAMPO
Prima il servizio di trasporto scolastico per i disabili era un compito delle
province. Dal primo gennaio però la competenza è stata trasferita alle
regioni.
È scritto nella legge di stabilità. Ad agosto il governo ha anche ripartito

le risorse da trasferire: e più di 2 milioni sono destinati alla regione
Calabria.
Eppure, nonostante la legge, qui la palla è ripassata in mano
alla provincia che, in ritardo, sta cercando di metterci una pezza.
GIULIO VALESINI
Siamo a fine ottobre e i ragazzi disabili della provincia di Catanzaro a scuola ..

ENZO BRUNO – PRESIDENTE PROVINCIA CATANZARO
Poteva venire nel mese di agosto, e farla prima questa…
GIULIO VALESINI
Io?
ENZO BRUNO – PRESIDENTE PROVINCIA CATANZARO
Sì, Lei… perché voi giornalisti avete un ruolo anche sociale di questo tipo. Non oggi a
creare lo scandalo. Lo scandalo non c’è.

GIULIO VALESINI FUORI CAMPO
Non deve certo ricordarlo un giornalista a chi spettano le competenze. Il presidente
della provincia ha promesso che risolverà entro pochi giorni il problema,
ma le responsabilità di questo disservizio sono della regione.

GIULIO VALESINI
Questa è una competenza vostra. Assessora, questo dice la legge.
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE REGIONE CALABRIA
Sì, questo dice la legge e sono d’accordo.

Però, di fatto nella sostanza, come posso dire…

roccisano GIULIO VALESINI
Cioè la regione non è stato in grado di organizzarlo il servizio? Questo mi sta dicendo?
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE SCUOLA REGIONE CALABRIA
Il passaggio delle competenze dalla regione alle province ancora non si è
perfettamente chiarito. Tant’è vero che…
GIULIO VALESINI
Ma su questo sì però: dal primo gennaio del 2016 in base alla legge di stabilità questo
tipo di competenza è passata dalla provincia alla regione.
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE REGIONE CALABRIA
Sì.
GIULIO VALESINI
Quindi i fondi c’erano, ma il servizio non è partito.
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE REGIONE CALABRIA
Sono d’accordo. Sono assolutamente d’accordo.
GIULIO VALESINI
Allora mi chiedo. È d’accordo. Mi chiedo: cosa è successo?
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE REGIONE CALABRIA
Mi chiami un attimo Pietro?

Allora, le competenze ce le abbiamo ancora noi o ce le
hanno le province?

DIPENDENTE REGIONE CALABRIA

La competenza sul comma 947 è della regione Calabria.

GIULIO VALESINI

La responsabilità è la vostra?
DIPENDENTE REGIONE CALABRIA
È ineccepibile.
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE SCUOLA REGIONE CALABRIA
Scusami, mi fai capire per quale motivo, perché non vorrei aver detto qualche
cazzata. Scusate.
GIULIO VALESINI
Prego. Si immagini.
FEDERICA ROCCISANO – ASSESSORE SCUOLA REGIONE CALABRIA
E per quale motivo non le abbiamo passate noi?
DIPENDENTE REGIONE CALABRIA
Perché non conoscevamo nulla. Della storia.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Esiste anche l’ignoranza colpevole. Per dire: nel 2015 la regione
Calabria ha dovuto restituire allo Stato i soldi destinati agli studenti con disabilità
– e parliamo di una cifra che raggiunge i 550.000 euro – perché,
scrive la Corte dei Conti, “la regione non è stata in grado di gestire le risorse”.
E intanto i ragazzini restano a casa.
Ecco, pretendiamo che da domani questa vicenda sia risolta.