Continuano le rivelazioni di Adolfo Foggetti. Quelle che vi proponiamo oggi sono relative al traffico di droga.
… L’ufficio richiede al dichiarante, con riferimento alla posizione di F. B., se sia a conoscenza del fatto che il B. abbia richiesto delle somme di denaro a tale Alfonso, poiché ciò risulta da intercettazioni telefoniche.
Il dichiarante risponde: potrebbe trattarsi di Alfonso del negozio ++++++, o di Alfonso F., o Alfonso L.. Faccio questi nomi in quanto F.B., acquistava della sostanza stupefacente del tipo cocaina per poi rivenderla e veniva consegnata a F.B. da Franco C., uomo di fiducia di Alfonso F.. Ho fatto il nome di Alfonso del negozio +++++ perchè era assuntore e spacciatore di cocaina; mi riferisco al proprietario del negozio ++++++ ubicato in +++++++. Gli veniva ceduta da F.B. così come ad Alfonso L.
A volte F.B. si riforniva di cocaina da A. di via Popilia, coniugato con la figlia di S. M. che abita vicino al +++++ già arrestato per detenzione di cocaina.
Per quanto riguarda lo spaccio di stupefacenti su Paola riferisco che io ero il promotore. Avevo dato disposizioni a A. I. detto c. c., di gestire lo spaccio di droga che veniva attuato dallo stesso e da altre persone che sono A. C., suo fratello M., M. C., G. C., A. S. fratello di G. S., un altro S. del quale non ricordo il nome, che ha una Audi A3, il figlio di A. lo str++++, S. il fratello di C. dell’ aut++++++, F. O. che prendeva cocaina ogni 15 giorni, F. F., F.C., e tale G. che gestisce il +++++ di F. C.
Di questi mi avvalevo solo quando i paolani rimanevano senza stupefacente oppure quando ne avevano in più da smerciare chiedevo loro di attivarsi ulteriormente per spacciarla. A ritirare il carico da Cosenza era A. C. con il fratello M. che si facevano accompagnare da un autista. Era G. C. quello che deteneva il grosso della sostanza nascondendola in qualche terreno in montagna su terreni di sua proprietà o a volte nei terreni nella disponibilità di A. C.
Il soprannome “il puffo” al momento non mi dice niente.
Non finisce qui.