Continuano le cantate di Foggetti. Questa volta si canta le elezioni comunali di Cosenza del 2011. Vendita di voti e promesse ai malandrini. Non ce ne voglia nessuno dei politici citati. Non siamo noi a fare i loro nomi. Né tocca a noi dire se quello che il Foggetti dice sia vero o falso. Quello che segue per noi è solo un documento di notevole interesse giornalistico. E come tale lo trattiamo. Solo cronaca, né più, né meno.
… Con riferimento alla domanda che l’ufficio mi pone circa l’impegno elettorale mio o della mia organizzazione di ‘ndrangheta a favore di rappresentanti delle istituzioni comunali del comune di Cosenza posso riferire che sia io che Rango Maurizio e la nostra organizzazione criminale di riferimento, facente capo agli Zingari, si è impegnata nelle ultime elezioni comunali del comune di Cosenza (si parla del 2011, ndr) a favore del candidato Paolini.
Ricordo che ci incontrammo sotto casa di Maurizio Rango con il Paolini e quest’ultimo era a bordo della sua macchina Lancia Thema, di colore grigio, il cui autista era il figlio di E. S. Quindi ci siamo recati al villaggio degli Zingari allo stadio, per presentare il candidato Paolini e per richiedere appunto agli Zingari un impegno elettorale a suo favore. Ivi giunti, presentammo il Paolini agli Zingari dicendo loro che avrebbero dovuto votare il Paolini senza fare troppe domande e nel contempo il candidato Paolini elargiva agli Zingari medesime somme di denaro oscillanti tra i cinquanta ed i centocinquanta euro a secondo della consistenza del nucleo familiare.
A me e a Rango il Paolini aveva promesso in cambio dell’impegno elettorale in suo favore, l’assunzione di tre nostri congiunti presso un centro benessere o una clinica che esso, da lì a poco avrebbe aperto. La distribuzione dei predetti posti sarebbe avvenuta così: un posto in favore della moglie di Lamanna Daniele; uno a favore della moglie di Rango Maurizio; l’altro in mio favore. Tuttavia il Rango lamentava il fatto che Paolini si fosse rivolto a lui, e quindi anche a tutto il nostro gruppo di ‘ndrangheta, troppo tardi e che, atteso il poco tempo rimasto, il nostro impegno non potè essere particolarmente efficace, tant’è vero che il Paolini non fu eletto ma fu eletto il candidato, avversario del Paolini, e cioè Occhiuto.
Sono a conoscenza del fatto che C. P. e il suo gruppo hanno fatto campagna elettorale in occasione delle ultime consultazioni elettorali per il Comune di Cosenza a favore del candidato Occhiuto. Sono a conoscenza di queste circostanze in quanto vi fu un incontro presso il bar di via Giulia a Cosenza tra me, Maurizio Rango e C. P., nel corso del quale si discusse delle problematiche riguardanti le cooperative di servizio delle quali sia C. P., e sia lo stesso Maurizio Rango avevano la disponibilità. Infatti la moglie di Maurizio Rango era titolare di una di queste cooperative. Sebbene il vero e proprio gestore fosse Maurizio Rango, la moglie non ha mai lavorato in quella cooperativa: era una figura di facciata perché eseguiva pedissequamente le disposizioni di Rango Maurizio che era il vero proprietario. La moglie si limitava a firmare gli assegni che il Rango compilava.
Una volta accompagnai Maurizio Rango in una banca nei pressi di via Roma ma non so a cosa si riferisse l’operazione che stava andando a fare. Tornando all’incontro al bar, si discuteva delle problematiche delle cooperative, sia della cooperativa di C. P., sia delle altre a loro riconducibili, che a quella di Maurizio Rango.
Rango faceva riferimento anche ad altre cooperative ma non ricordo a quali. Uno dei riferimenti, tra gli altri, era quello di una cooperativa di tale I.T. Nel corso di questo incontro Maurizio Rango lamentava nei confronti di C. P. che quest’ultimo avesse votato per Occhiuto. Il C. P. dal canto suo lamentava di aver ricevuto in occasione della campagna elettorale per le ultime comunali delle promesse di favori da parte di Occhiuto ma che quest’ultimo però non aveva, una volta eletto, mantenuto i favori stessi.
Il Rango da parte sua lo rimproverava di non aver votato per il Paolini, il quale viceversa, una volta eletto, avrebbe mantenuto le promesse.
Al momento non mi sovvengono altri dettagli riguardo all’incontro in questione. Posso riferire che tale S. P., titolare di una cooperativa, dove prestava la propria opera anche A.I. ed il di lui fratello M., mi aveva assunto retribuendomi, pur non prestando io alcuna attività lavorativa. Altra assunzione è avvenuta a mio favore presso un bar. Anche in questo caso pur venendo retribuito non lavoravo. La ragione delle predette fittizie assunzioni riposava nel fatto che qualora fossi stati proposto per una sorveglianza speciale di pubblica sicurezza avrei potuto documentare che ero un lavoratore e non dedito ad attività illecite…