Questo è uno dei primi verbali del neo pentito di ‘ndrangheta Franco Bruzzese, rilasciato nella casa circondariale di Lecce, alla presenza del dottor Facciolla. Bruzzese in questo verbale racconta la sua fidelizzazione, la costituzione del clan, e i legami con il clan Serpa. Lo scopo del magistrato è quello di mettere a confronto, sullo stesso argomento, i due pentiti: Lamanna, e Bruzzese. Cosa che potrete fare anche voi. Di seguito il racconto tutto di un fiato di Franco Bruzzese, in versione integrale, originale e senza tagli.
Dr. Facciolla: intende rispondere alle domande?
Bruzzese F.: prendo atto degli avvisi ed intendo rispondere.
Dr. Facciolla: mi racconti la sua storia.
Bruzzese F.: … in effetti Abbruzzese Giovanni è mio fratello. Ho iniziato a collaborare con la giustizia il 26 febbraio del 2016, ed ho già reso il verbale illustrativo con altri magistrati della D.D.A. di Catanzaro. Ho deciso di collaborare con la giustizia perché voglio cambiare vita. Ho iniziato questo processo grazie agli studi iniziati in carcere.
Sono stato fidelizzato nel 2000 nel carcere di Cosenza, nella cella nr. 8, dove ho ricevuto il grado di picciotto, camorrista e sgarrista, in copiata ho avuto Cataldo Marincola, Farao, Azzaro ed altri soggetti che non ricordo;
nel 2004 ho ricevuto il grado di quarta e quinta a casa di Attanasio Mario, alla presenza di Tundis Franco, un ragazzo di Fuscaldo di nome Fabrizio, Lamanna Carlo, Bruni Michele e Bruni Luca, Miceli Umile e Giovanni Abbruzzese;
nel 2013 ho ricevuto altro grado all’interno del carcere di Cosenza.
Il rapporto con i Bruni di Cosenza nasce tra il 2002 e il 2003, tramite Lamanna Carlo che era legato al nostro gruppo delinquenziale e a Bruni Michele. Avevo delle perplessità su tale alleanza perché reputavo la famiglia Bruni particolarmente sfortunata.
Alla fine Lamanna Carlo riusciva a convincermi e quindi anche con i Bruni continuavo a perpetrare le rapine ai portavalori che già da tempo avevo incominciato a fare con i miei uomini.
Bruni Michele aveva subito l’omicidio del padre e quindi voleva vendicare la morte di questi anche per affermarsi sul territorio. Per questo motivo perpetravamo l’omicidio Marincola.
Prima di questo omicidio sparavamo a Pino De Rose in Cosenza, ritenuto responsabile dell’omicidio del fratello Francesco. L’azione è stata consumata da Daniele Lamanna ed altri soggetti che non ricordo.
I rapporti con i Serpa di Paola iniziano con l’omicidio di Martello Luciano, ucciso per vendicare la morte di Serpa Pietro, fratello di Serpa Nella che voleva vendicare questa morte. L’omicidio di Martello ci avrebbe consentito di entrare a pieno titolo anche sul territorio di Paola.
Ho visto in carcere una sola volta Martello Luciano e ho conosciuto Serpa Ulisse ed il fratello Giuliano diversi anni fa. Ho saputo della consumazione dell’omicidio di Martello Luciano mentre mi trovavo in Fiumefreddo direttamente da Fiore Abbruzzese detto Nino e Carlo Lamanna la sera stessa della perpetrazione dell’omicidio.
I due quella sera mi riferirono che i killer non si erano presentati allo scambio dopo aver consumato l’omicidio in questione. Questo fatto in particolare me lo riferì Abbruzzese Fiore. Il giorno dopo ho saputo che i killer erano stati recuperati. Questo me lo riferì Carlo Lamanna.
Gli autori materiali dell’omicidio di Martello Luciano sono: Abbruzzese Giovanni, Luigi Berlingieri detto angioletto, “giapponese”, faccia d’angelo e Luca Bruni. Il recupero dei tre l’avrebbe dovuto effettuare Abbruzese Fiore detto Nino, Ninuzzu con una macchina pulita.
Dopo l’omicidio di Martello Luciano si sono cambiati in una casa nella disponibilità di Nella Serpa.
Conosco Umile Miceli che è un soggetto legato ai Bruni e a loro affiliato. Miceli Umile ci faceva da staffetta alle rapine, ci spostava le armi e si interessava dei recuperi.
In particolare per l’omicidio Marincola ha svolto la funzione di specchietto.
Nel 2003 ricordo che era soprannominato “il grosso” o il “ buminicchiu”. Miceli Umile spesso lo incontravo a casa di Attanasio Mario allorquando Bruni Michele era latitante; in una di queste occasioni Miceli Umile mi disse anche che dovevamo mandare dei soldi a Tundis Franco per l’acquisto di armi. Anche questo fatto si è verificato nel 2004.
Tundis aveva nella sua disponibilità anche delle bombe telecomandate. Alcune di queste bombe sono state consegnate agli Arena di Isola. Queste bombe erano simili a quella trovata sotto l’auto di Ditto Gennaro. Io non sapevo che doveva essere commesso l’omicidio di Martello Luciano. In una circostanza sono stato a Paola per organizzare una rapina.
L’incontro è avvenuto con Serpa Giuliano e Serpa Ulisse. Serpa Pietro era stato già ucciso. Questo incontro è avvenuto unitamente ai fratelli Lamanna, Luca Bruni, Berlingieri Luigi e Abbruzzese Fiore, nei pressi di un negozio di casalinghi in Paola.
Per consumare l’omicidio di Martello Luciano è stata utilizzata una Golf di colore scuro di 90 cavalli che è stata successivamente buttata in una scarpata.
1 – (continua)