Le innocenti evasioni e le “spie russe” in Italia (di Marco Travaglio)

(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ci eravamo appena ripresi dalle risate per il cabaret di Wanno Calenda&Mago do Rinascimiento quand’ecco un altro classico dell’avanspettacolo: lo scaricabarile sull’evasione di Artem Uss, oligarca putiniano arrestato a Malpensa su ordine Usa, spedito ai domiciliari in una megavilla con braccialetto elettronico senza Gps (una cavigliera giocattolo trovata nell’uovo di Pasqua) e fuggito su un’auto slovena in ex Jugoslavia e poi a Mosca sotto il naso del governo favorito al premio Cameriere Atlantista dell’Anno.

Il tutto all’insaputa dei Servizi, anch’essi di provata fede yankee grazie alla cura Draghi che li disinfestò dalle quinte colonne putiniste-trumpiane-cinesi infiltrate da Conte. Così almeno garantivano i cantori dei Migliori quando Super Mario cacciò il capo del Dis Gennaro Vecchione che, in combutta col suo mandante Giuseppov, aveva trasformato l’Italia in “ventre molle della Nato” e “paradiso delle spie russe”. Il risultato della svolta atlantista si vide subito: l’arresto del capitano di fregata Walter Biot da Pomezia, la spia che venne dall’Agro Romano, catturato a Spinaceto mentre vendeva terribili segreti Nato a due russi in cambio di 5 mila euro in una scatola da scarpe per pagarsi il mutuo e le medicine, poi condannato a 30 anni.

Sgomenti nello scoprire che in Italia ci sono spie russe, i segugi dell’atlantismo de noantri spiegarono la sorprendente circostanza col fatto che fino a poco prima c’era il governo Conte. Iacoboni (Stampa): “Da almeno tre anni, quelli che ci separano dal trionfo dei due partiti populisti e filorussi, l’Italia è diventata terra di pascolo di spie russe… Lo spionaggio russo in Italia si è intensificato nell’anno del governo Lega-5S e ha avuto un punto di svolta ulteriore nei controversi marzo e aprile 2020” (sic) con “la missione degli ‘aiuti russi’ per il Covid”. Già, perché i famigerati 32 medici inviati da Putin all’ospedale di Bergamo erano spie, anche se il Copasir l’ha escluso e nessuno dei nostri Le Carré ha mai spiegato che minchia spiassero a Bergamo (dissero il Covid, che però mieteva vittime anche in Russia; dissero la base Nato di Ghedi, che però è a Brescia; dissero la base Nato di Amendola, che però è in Puglia). “Militari che scorrazzavano in Italia, convocati dal nostro governo con Di Maio a fare da dama di compagnia”, ironizzò l’umorista Mattia Feltri. Rep rincarò: “Il governo populista ha reso il Paese anello debole della Nato”. Paolo Guzzanti in Mitrokhin e Claudia Fusani in Pio Pompa confermarono con sapidi dettagli.

Poi il cambio di governo e 007 ci riportò in Occidente. Ora resta da spiegare la fuga di Uss, ma qualcosa s’inventeranno. Tre le ipotesi più accreditate: la Wagner; l’orso Jj4; e Conte alla guida dell’auto slovena.