Lega Calabria, la guerra tra correnti è sempre più imbarazzante. L’ascesa di Durigon e gli intrecci con Forza Italia

La Lega Calabra continua a non avere pace e infatti dopo avere sperato in una boccata di ossigeno con l’ingresso di Mattiani transitato da Forza Italia, alla Lega sono ricomparsi i mal di pancia sopiti in questi mesi. I big calabresi, proprio in vista delle imminenti elezioni europee, erano tornati a scalpitare. I risultati, poi, avevano quantomeno calmierato la situazione ma ieri è stata una giornata campale: Saccomanno, l’ultimo commissario, è stato “fatto fuori” a beneficio di tale Sasso mentre nel rimpasto di giunta alla Regione ribattezzato “Robertino-bis” dal nome di battesimo del governatore parassita è uscita fuori la promozione ad assessora di tale Caterina Capponi, moglie di un famoso medico della massoneria fronte Goi e il “sacrificio” di Emma Staine, per la quale non solo nessuno si straccia le vesti ma che è passato praticamente inosservato.

Ma procediamo con ordine. Tutti sapevano che le Europee sarebbero state il banco di prova per capire se il Carroccio in Calabria ha terminato il vento positivo che ormai da tempo andava scemando tornata dopo tornata elettorale. La guerra a suon di percentuali con Forza Italia era iniziata da tempo e alla fine il 9% è stato avvertito come un risultato decene. Non era un mistero che a gestire tutto in Calabria era ormai il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, praticamente di casa nella nostra regione, che con i “colpacci” di Mattiani, Neri, Cardia e Caridi ha di fatto iniziato con il botto la sua avventura di “commissario calabrese” del Carroccio sotto mentite spoglie. E per non farsi mancare niente s’è preso anche un vecchio rottame cosentino come Orlandino Greco, che ha cambiato più casacche di… Arlecchino ed è pure sotto processo per voto di scambio mafioso. Un profilo perfetto per la Lega!

Eh già, perché se Saccomanno era il commissario del partito sulla carta, di fatto a gestire il partito era ed è proprio Durigon, il quale però fa inevitabilmente ancora i conti con le varie anime in fibrillazione dentro la Lega calabrese. A Cosenza, per esempio, era scontro aperto tra Simona Loizzo, deputato leghista ed Emma Staine, appunto, assessore regionale alle politiche sociali e trasporti, entrambe sul piede di guerra per cercare di avere maggiore peso nella provincia cosentina. A Cosenza del resto tutti sanno che la Staine, più che rispondere agli ordini della Lega, rispondeva a quelli di… Occhiuto e la circostanza stava diventando sempre più imbarazzante. Al punto tale che Robertino l’ha troncata depennandola lui stesso per dare spazio alla moglie del medico massone di cui sopra gradita a Durigon e ai suoi referenti calabresi.

Ma tutti sanno che è a Catanzaro che si sta consumando lo scontro più forte che vede protagonisti il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – che vorrebbe avere il controllo del partito e aveva chiesto la testa di Saccomanno in cambio di un suo impegno diretto alle europee,  cosa poi avvenuta – e il deputato Domenico Furgiuele, il quale invece era sponsor di Saccomanno (sic!) ed insieme a Tilde Minasi avrebbe voluto in caso di congresso la riconferma dello stesso Saccomanno, nome gradito pure allo stesso Salvini che però mai come adesso è in bassa fortuna con l’ascesa di Fedriga e Zaia, e quindi si è ripreso… Saccomanno.

A Reggio Calabria la situazione di guerra non è da meno, infatti Mattiani, anche se porta in dote il consigliere comunale Caridi, deve fare i conti con la sempre più potente senatrice Tilde Minasi, la quale ha il controllo dell’intero gruppo comunale con De Biasi, Neri e Cardia appunto e l’outsider Minicuci, che insieme a Geraldi sembrava ormai con un piede fuori dal partito. E invece la nomina a sorpresa della Capponi assessore li ha rimessi in gioco: della serie quanto è strana la vita…