Lega Calabria, la guerra tra correnti è sempre più imbarazzante. L’ascesa di Durigon e gli intrecci con Forza Italia

La Lega Calabra continua a non avere pace e infatti dopo avere sperato in una boccata di ossigeno con l’ingresso di Mattiani transitato da Forza Italia, alla Lega sono ricomparsi i mal di pancia sopiti in questi mesi. I big calabresi, proprio in vista delle imminenti elezioni europee, sono tornati a scalpitare.

Tutti sanno che sarà questo il banco di prova per capire se il Carroccio in Calabria ha terminato il vento positivo che ormai da tempo va scemando tornata dopo tornata elettorale. La guerra a suon di percentuali con Forza Italia è già iniziata. Non è un mistero che a gestire tutto in Calabria è ormai il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, ormai di casa nella nostra regione che con i “colpacci” di Mattiani, Neri, Cardia e Caridi ha di fatto iniziato con il botto la sua avventura di “commissario calabrese” del Carroccio. E per non farsi mancare niente s’è preso anche un vecchio rottame cosentino come Orlandino Greco, che ha cambiato più casacche di… Arlecchino ed è pure sotto processo per voto di scambio mafioso. Un profilo perfetto per la Lega!

Eh già, perché se Saccomanno è il commissario del partito sulla carta, di fatto a gestire il partito è proprio Durigon, il quale però dovrà fare i conti con le varie anime in fibrillazione dentro la Lega calabrese. A Cosenza, per esempio, è scontro aperto tra Simona Loizzo, deputato leghista ed Emma Staine, assessore regionale alle politiche sociali e trasporti, entrambe sul piede di guerra per cercare di avere maggiore peso nella provincia cosentina. A Cosenza del resto tutti sanno che la Staine, più che rispondere agli ordini della Lega, risponde a quelli di… Occhiuto e la circostanza sta diventando sempre più imbarazzante.

Ma è a Catanzaro che si sta consumando lo scontro più forte che vede protagonisti il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – che vorrebbe avere il controllo del partito e pare abbia chiesto la testa di Saccomanno in cambio di un suo impegno diretto alle europee – e il deputato Domenico Furgiuele, il quale invece è sponsor di Saccomanno ed insieme a Tilde Minasi vorrebbe in caso di congresso la riconferma dello stesso Saccomanno, nome gradito pure allo stesso Salvini che però mai come adesso è in bassa fortuna con l’ascesa di Fedriga e Zaia, ormai pronti a prendere il controllo del partito dopo la prevedibilissima batosta alle europee.

A Reggio Calabria la situazione di guerra non è da meno, infatti Mattiani, anche se porta in dote il consigliere comunale Caridi, deve fare i conti con la sempre più potente senatrice Tilde Minasi, la quale ha il controllo dell’intero gruppo comunale con De Biasi, Neri e Cardia appunto e l’outsider Minicuci che invece insieme a Geraldi sembrano ormai con un piede fuori dal partito.
Insomma, si prospetta una vera “guerriglia” tutta in salsa leghista in Calabria e non ci resta che gustarci lo “spettacolo” sempre e comunque a danno di noi cittadini.