L’elettromostro che frigge Montalto Uffugo (di Francesco Cirillo)

L’elettromostro che frigge Montalto Uffugo

di Francesco Cirillo

L’elettrodotto che passa su Montalto continua a suscitare polemiche, paure, apprensioni, e il Comitato “Insieme per la salute“ sorto una quindicina di anni fa continua a svolgere il suo ruolo di informazione, di lotta e di difesa della salute anche se la cittadinanza è oramai disillusa dalla speranza di poter davvero mettere sottoterra quei cavi maledetti così come avvenuto in altri luoghi della nostra Italia.

In un comunicato i rappresentanti del Comitato ci spiegano l’ultima loro iniziativa fatta lo scorso lunedì 19 dicembre a Pianette di Montalto, consistente in un convegno dove sono intervenuti il Dr Ferdinando Laghi, Consigliere Regionale oltre che  vicepresidente Nazionale ISDE Italia – Medici per l’Ambiente e  l’assessora all’Ambiente del comune di Montalto Ing. Bianca Verbeni. A causa di una fastidiosa influenza non ha potuto partecipare l’altro relatore previsto Prof. Giancarlo Spadanuda –  Specialista in CEM  (Campi Elettro Magnetici).

Il convegno aveva come tema “ELETTRODOTTO: INTERRARE! UNICA SOLUZIONE PER TUTELARE LA SALUTE”. Il Comitato davanti ad un’assemblea molto numerosa ha messo in evidenza che il tratto di elettrodotto che attraversa il territorio montaltese comprende i punti più critici dell’intero tracciato. In nessun altro tratto infatti vengono attraversati non uno ma 2 centri abitati: le frazioni Lucchetta e Pianette, con i cavi che danno l’impressione di toccare i tetti delle  case. E se l’elettrodotto è posizionato dove lo vediamo ora, gran parte della responsabilità è da addossare alla classe politica locale che ha consentito a Terna di realizzare lo scempio che oggi è sotto gli occhi di tutti.

E‘ stato ricordato, provocando moltissima indignazione tra i presenti, che in Conferenza dei Servizi nel 2001 è stato portato in esame un tratto di elettrodotto diverso da quello del progetto originario esaminato ed approvato dalla Commissione VIA nel 1998  e che anche  successivamente (alla conferenza dei servizi)  è stato inspiegabilmente variato di nuovo il tracciato. Ulteriore disappunto è emerso quando è stato ricordato che a Montalto mancano ancora le cosiddette FASCE DI RISPETTO che TERNA è tenuta a fornire ma che ancora non ha fatto. Queste ultime praticamente  sono rappresentate da quei terreni a dx e a sx dell’elettrodotto  dove non si può in alcun modo costruire e quindi viverci. Di conseguenza a Pianette e a Lucchetta non si conosce il numero delle abitazioni oltre i 50 metri, tutte preesistenti al momento della costruzione dell’elettrodotto, che ricadono in queste fasce e che non ci dovrebbero stare (nè le case nè le persone) …

La relazione Di Massa- Maggiolini

Molta preoccupazione e sgomento, continuano gli esponenti del Comitato, sono emerse nei partecipanti quando sono stati letti anche alcuni passaggi cruciali della relazione Di Massa-Maggiolini, CTU nominato dal Tribunale di Cosenza nel 2012, che mettono in risalto la pericolosità dei campi elettromagnetici generati dai cavi a Pianette e a Lucchetta. Ancora più coinvolgente e partecipata l’esposizione del dr. Laghi che, con la passione e la competenza che da sempre lo contraddistinguono nel trattare temi di carattere ambientale, ha evidenziato la ormai indiscussa pericolosità dei campi elettromagnetici mettendo in rilievo che i determinanti della salute dipendono solo per circa il 15% dai servizi sanitari, mentre per circa l’ 85% dipendono dai fattori genetici, comportamentali, socio economici e ambientali. Tanto che si stima che nel mondo il  24%  delle malattie possa essere attribuito a esposizioni ambientali e che più del 33% di quelle dei bambini sotto i 5 anni sia dovuto a esposizioni ambientali prevenibili.

Laghi si pone una domanda: cosa dice l’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ in merito ai campi elettromagnetici? Studi di laboratorio (“in vitro”, “in vivo”), modellizzazione teorica, studi epidemiologici (studi singoli; “pooled” analisi; meta – analisi) hanno dimostrato che i campi elettromagnetici influenzano direttamente i processi cellulari alterandone le funzionalità. A seguito di tali evidenze Il 31.05.2011 l’OMS classifica i CEM come POSSIBLY CARCINOGENIC TO HUMANS (Group 2B). Ovviamente sono soprattutto  i bambini e gli adolescenti ad esserne colpiti in quanto più sensibili alle radiazioni elettromagnetiche con un’aggravante che per essi i limiti di legge sono sempre calcolati su individui adulti mentre i bambini e gli organismi in accrescimento possono avere una suscettibilità totalmente diversa!

Dice ancora Laghi: le fonti di inquinamento “lavorano” in sinergia, non singolarmente. Bisogna però ridurre il numero delle fonti inquinanti eliminando quelle inutili. E quali sono i disturbi/patologie collegati ai CEM anche se non vengono superati i limiti di legge e quasi tutte riscontrabili a Pianette e a Lucchetta? Cefalea, Irritabilità, Stanchezza cronica, Insonnia, Difficoltà di concentrazione, Diminuzione della libido ed ancora Aritmie cardiache, Tumori ematologici, leucemie, linfomi, Tumori solidi in generale. E allora cosa si dovrebbe fare quando non c’è certezza della innocuità?

Il principio di precauzione e l’interramento dei cavi 

Rispettare il principio di precauzione così come è previsto nella DICHIARAZIONE DI RIO del 1992, dal TRATTATO DI MAASTRICHT e NEL TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO  DELL’UNIONE EUROPEA (art. 191). Principio di Precauzione che però non è stato rispettato di certo a Montalto. La conclusione a cui si è giunti è quella che non serve sapere quindi se sono stati o saranno superati i limiti di legge relativi ai Campi elettromagnetici, non serve sapere se siamo vicini o lontano da questi limiti perchè qualunque siano i valori riscontrati essi provocano danni ai residenti e soprattutto ai soggetti più fragili che sono gli anziani ed i bambini. L’unica soluzione possibile rimane pertanto, sostiene Laghi, l’interramento dei cavi da parte di Terna per cercare di rimediare per quanto possibile ai  danni che di sicuro l’elettrodotto ha provocato in questi anni, ma soprattutto per limitare quelli futuri. Al contrario le centraline di rilevamento dei CEM, che con enorme ritardo Terna ha provveduto ad installare in alcune abitazioni di Pianette non servono ai cittadini. A Pianette e a Lucchetta serve solo che, con il sostegno delle istituzioni locali, Comune e Regione in primis,  l’elettrodotto venga interrato per la tutela della salute dei suoi abitanti.

La Procura di Cosenza apre un’inchiesta che finisce nel nulla

Uno spiraglio sulla vicenda si era aperto anni fa quando la Procura di Cosenza aprì un fascicolo sull’elettrodotto spiccando un avviso di garanzia nei confronti dell’amministratore delegato della TERNA spa, Flavio Cattaneo, nell’ambito di un inchiesta sulla pericolosità dell’elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi. La TERNA si difese dicendo che l’avviso di garanzia era un atto dovuto e tutto finì archiviato come spesso accade quando a trovarsi sotto la lente delle procure sono pezzi grossi piuttosto che poveri cittadini.

Eppure a smuovere la Procura fu un dossier redatto dal prof. Luigi Caligiuri, esperto in fisica ambientale, nominato come consulente proprio dal Comitato Insieme per la salute. Nel dossier il prof. Caligiuri dimostra la pericolosità del passaggio dell’elettrodotto sulla testa dei cittadini ed insieme al Comitato ne chiede il sotterramento. Nella denuncia fatta dal “Comitato Insieme per la salute” è scritto che “numerosi sono i disturbi di natura fisica quali  “sindrome  vertiginosa e cefalea”, lamentati da gran parte dei residenti delle frazioni sopra menzionate; anche le piante e l’erba in prossimità dei cavi col passare dei mesi sempre più tendono ad ingiallire e/o a seccare; diversi sono i casi di patologie molto gravi già manifestatesi, oltre a due decessi verificatisi negli ultimi mesi  tra i residenti in prossimità dell’elettrodotto. Nello specifico ad una distanza di circa 150 metri lineari ad est e ad ovest dall’asse dell’elettrodotto abbiamo avuto modo di riscontrare, attraverso la raccolta di materiale sanitario informativo e cartelle cliniche le diverse patologie presenti in soggetti umani.

Fatti precisi dei quali la Procura avrebbe dovuto tenere conto. Così come sono fatti precisi quelli che chiedono i cittadini del Comitato, e cioè un incontro fra tutte le parti per decidere le modalità del sotterramento dei cavi, e non lo spostamento come vorrebbe la TERNA.

Un serpente elettromagnetico che attraversa l’intera Calabria

In effetti basta transitare sotto i piloni e sentire come “frigge”. Quel che si sente è il rumore dell’alta tensione dell’enorme serpente di acciaio che si chiama con i nomi dei paesi che attraversa e cioè “Laino-Feroleto-Rizziconi”. Si tratta di un elettrodotto da 380 kv, il massimo del voltaggio! Nel suo percorso attraversa tutta la regione -da nord a sud- ed è lungo 218 Km, interessando 59 comuni di quattro province (Cosenza per 126 km e 31 comuni , Catanzaro per 41 km e 11 comuni, Vibo Valentia per 35 km e 15, Reggio Calabria per 16 km e 5 comuni). Porta con se anche un cavo a fibra ottica che serve per la trasmissione dei dati ad alta velocità.

E’ stato costruito grazie alla legge obiettivo del governo Berlusconi in pochissimo tempo e con la complicità delle amministrazioni comunali. Per la costruzione dell’elettromostro non si e’ tenuto conto della presenza delle case e delle persone, il tracciato e’ stato disegnato sulle cartine geografiche in maniera approssimativa, senza preoccuparsi di vincoli di natura ambientale e fasce di rispetto dai centri abitati.

Non sono stati rispettati i minimi criteri di ragionevolezza, tutto e’ stato stravolto! Collinette, boschi, case, borghi, piccole sorgenti… anche una centrale elettrica costruita all’interno del Parco Nazionale del Pollino, zona soggetta a vincoli inderogabili. Il colmo è che non serve per distribuire l’energia ai cittadini calabresi ma è utile solo per trasportare fuori regione l’energia prodotta dalle nuove e devastanti centrali in costruzione o già attive nel nostro territorio (Altomonte, Laino, il termovalorizzatore di Gioia Tauro, …). Gli abitanti di Montalto Uffugo, forse sono stati gli unici a creare una seria opposizione all’elettromostro nel proprio territorio costituendo un comitato chiamato “Insieme per la salute” . I problemi dell’elettrodotto, dicono al Comitato non sono solo legati ai problemi di natura ambientale ma anche a quelli della salute. Infatti per la sua potenza è stato classificato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) in gruppo 2B  e costituisce perciò possibile agente cancerogeno umano, con grado di pericolosità elevata per la salute dell’uomo.