Una manifestazione nazionale “di massa” a Milano, sabato 6 settembre, in risposta allo sgombero del centro sociale Leoncavallo di via Watteau (zona Greco), avvenuto ieri mattina. L’ipotesi è scaturita durante la giornata ed è stata annunciata nel tardo pomeriggio da Daniele Farina, storico leader del centro sociale milanese ed ex deputato di Rifondazione Comunista e Sinistra e Libertà. L’annuncio è arrivato durante un’assemblea pubblica che si è svolta davanti a qualche centinaio di persone a partire dalle sei di pomeriggio sotto una pioggia battente. La manifestazione dovrebbe tenersi in concomitanza con il “Festival per Abba”, il giovane ucciso nel 2014 in via Zuretti a colpi di spranga dopo avere rubato una confezione di biscotti in un bar. Il festival si terrà al Parco Sempione.
Manifestazione nazionale di massa
“Penso che sarà una manifestazione di massa, forse la prima vera risposta di Milano da tanti anni”, ha spiegato Farina, “ed è l’anticipazione del Paese che si vuole avere. Sarà per tutti noi una sperimentazione per capire se nella città, che è andata avanti, esiste ancora una composizione sociale, legata ai simboli o alle condizioni di vita materiale, disponibile a rispondere ancora una volta a questo attacco. E sarà una manifestazione nazionale”. Prima, però, sarà convocata un’altra assemblea pubblica di carattere cittadino, nei primi giorni di settembre. “Credo che questa manifestazione dovrà essere un elemento di grande unità, non di divisione. Abbiamo urgenza di manifestare e dare parola alla città”, ha aggiunto Farina: “I fascisti hanno preso la parola e adesso tocca a noi”.
Lo sgombero
Lo sgombero è arrivato all’improvviso e ha colto di sorpresa le Mamme del Leoncavallo, ma anche il sindaco di Milano Beppe Sala. Al “Leo” sono stati concessi 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà e recuperare gli oggetti all’interno. Marina Boer, esponente dell’associazione, parlando con i giornalisti ha detto: “Proviamo dolore e rabbia. Questo sentimento ci conferma la bontà delle nostre idee. Il Leoncavallo non può finire così. Troveremo un modo di andare avanti, anche perché la città ha bisogno di spazi culturali. Non può essere solo un deserto di grattacieli”.
Il sindaco Sala: “Non sapevo nulla”
Attraverso una nota il sindaco di Milano ha esternato la sua irritazione sullo sgombero del centro sociale. Sala ha spiegato che durante il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che si è svolto mercoledì “non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo”. Il sindaco ha detto di averlo saputo la mattina di giovedì dal prefetto a operazione conclusa.









