Lettere a Iacchite’: “A Rende non si circola più. Si evapora…”

A Rende non si circola più. Si evapora.
Entri da un lato della città con l’auto, esci dall’altro… non fisicamente, ma come racconto tramandato oralmente:
“SI racconta che uno partì per comprare i torroni e non tornò mai”.
L’ultimo avvistamento dell’automobilista disperso risale a ieri pomeriggio. Aveva ancora speranza negli occhi. Poi ha visto un’aiuola. Poi un’altra. Poi un senso unico che portava nello stesso punto da cui era partito.  A quel punto ha capito: era finito nell’Esperimento…
DELIBERA 296: QUANDO IL COMUNE GIOCA A MONOPOLY CON LE STRADE
 
Con la Delibera di Giunta n. 296, l’Amministrazione di Rende ha deciso di innovare. Come? Facendo quello che ogni calabrese teme di più: cambiare le abitudini, tutte insieme, senza spiegazioni. Sensi di marcia girati come le frittate. Divieti di sosta messi “a sentimento”. Aiuole antitraffico piazzate manco fossero funghi dopo la pioggia.
Spuntano. Nessuno sa perché. Nessuno sa a cosa servono. Ma stanno lì. Autoritarie.
Il traffico non scorre: si arrende.
IL SINDACO PRINCIPE E LA VIABILITÀ ESOTERICA
 
Il sindaco Sandro Principe ha un’idea alta, nobile, mistica: la viabilità non deve essere capita, deve essere accettata. A Rende non esistono più destra e sinistra.
Esiste “come capita”. Il navigatore ti guarda e dice:
“Ohi Co, mo’ arrangiati”. E, appena imposti un itinerario ti appare direttamente Sant’Antonio e l’Ùertu che ti benedice preventivamente.
Insomma ogni incrocio è una roulette russa. Ogni svolta è un voto alla Madonna. Ogni parcheggio è un atto rivoluzionario.
“NEL 2024 ERA UGUALE” LA BARZELLETTA DELL’ANNO (E NON È NATALE)
 
Il Comune pubblica sui social un post sublime, degno del miglior teatro dell’assurdo:
nel 2024 il traffico era lo stesso di oggi.
Certo.
Come dire che prima c’era la pioggia e ora c’è l’alluvione, ma sempre di acqua si tratta.
Come dire che prima avevi la febbre e ora sei in terapia intensiva, ma sempre caldo sei.
Una bugia così grande che non è nemmeno bugia: è fantasia amministrativa.
Un insulto all’intelligenza dei cittadini, bloccati in coda mentre leggono il post e pensano:
Ma questi ci stanno pigliando per il culo o per santi?”
 
RENDE: CITTÀ A SORPRESA
SE ARRIVI, NON È DETTO CHE TORNI
 
I commercianti guardano le vetrine vuote.
I clienti guardano l’orologio.
I cittadini guardano il cielo e chiedono perdono per peccati che non ricordano.
Nel pieno dello shopping natalizio, Rende offre un’esperienza unica:
arrivi per comprare un regalo… e magicamente ti trovi ricoverato in psichiatria con un trauma esistenziale.
Un cittadino riassume tutto meglio di mille convegni sulla mobilità sostenibile:
A Rende non ci vado più, sennò mi perdo pure io”.
Non è protesta. È autodifesa.
CONCLUSIONE
NON È VIABILITÀ, È FOLKLORE ISTITUZIONALE
 
Questa non è una città smart. È una sagra del senso unico.
Un presepe vivente del caos. Una macchietta calabrese con tanto di aiuola protagonista.
E mentre l’Amministrazione parla di strategia, i cittadini fanno l’unica cosa sensata: evitare Rende come si evita la suocera quando sei in ritardo.
 
Pertanto, se vi capita di vedere un’auto ferma, col motore acceso e il conducente che guarda il vuoto, non chiamate il carro attrezzi… chiamate il 118.
È solo un altro partecipante all’esperimento.
Firmato:
quelli che volevano solo passare da Rende e ora raccontano la storia ai nipoti.