Lettere a Iacchite’: “A Rende se ne fregano dei deboli: il degrado di Villaggio Europa”

Dopo la triste e annosa vicenda dello storico gazebo di Villaggio Europa di Rende abbandonato all’incuria, vi racconto quella intrisa di false promesse da campagna elettorale, che evidenzia ancora una volta lo stato di isolamento che vivono i residenti delle vie Vienna/ Lisbona/Belgrado.

Storia di cittadini che vivono situazioni che nel 2021 sono paradossali: le case popolari della zona, infatti, sono ormai palazzi fatiscenti che necessitano di interventi strutturali importanti, in ossequio alle norme civili ed a quelle sociali del decoro.

Persone costrette a raccogliere l’acqua piovana all’interno delle loro abitazioni con tutti i rischi, anche per la salute che ne conseguono.

Bistrattati, ironia della sorte, sia dall’Aterp che dal Comune di Rende, che si rimbalzano le responsabilità, con l’aggravante per l’amministrazione comunale di Rende e dei suoi Rappresentanti Istituzionali, che proprio a quei cittadini hanno “promesso” impegno e risoluzione di tale problematica.

Mi preme sottolineare, altresì, che sempre nella medesima zona, vi sono bambini che non possono giocare all’aria aperta in modo sicuro, a causa di scarsissima manutenzione e presenza di serpenti, vipere che, com’è noto a tutti, preferisco annidarsi nella vegetazione incolta.

Purtroppo, aldilà di mere veline di rappresentanza e di propaganda sui diritti civili e sociali dei cittadini, che evocano in modo strumentale chi realmente negli anni passati si è speso per queste questioni sociali, alle nostre latitudini il disinteresse è ormai predominante.

Combattere le vere battaglie a difesa dei più deboli, spesso significa generare isolamento e contrasti.

È questione di scelte e il sottoscritto da sempre ha fatto una scelta:
fare politica non per consenso e potere ma per essere strumento dei mie concittadini, affinché un giorno tutto ciò che oggi è silenzio e isolamento, si trasformi in diritti e servizi che, un’amministrazione seria, ha il dovere di perseguire come unico obiettivo.

Francesco Midulla