Lettere a Iacchite’: “Alto Tirreno Cosentino. Qui il malaffare dilaga, la magistratura dorme e nessuno ha il coraggio di parlare”

Egregio direttore,

mi rivolgo a lei con la consapevolezza che sarà l’unico a pubblicare le mie doglianze e l’esposizione dei fatti che ne segue.
Le scrivo da cittadino dell’Alto Tirreno Cosentino, terra dove tutto è permesso e concesso, dove vige la libertà di “taluni” amministratori locali di indirizzare “Affare e Ma-laffare” in favore di amici e parenti in totale spregio alle leggi, ai diritti altrui, al rispetto delle norme che disciplinano la libera concorrenza e il riconoscimento delle pari opportunità.

A questo proposito, vengo all’esposizione dei fatti e mi chiedo: è mai possibile che un sindaco o il facente funzioni assessore, coindagati multipli, veicolino in modo fraudolento incarichi e appalti in favore di persone vicine e contigue alle stesse famiglie?

E’ mai possibile che si affidino incarichi per la fornitura di servizi a familiari di consiglieri comunali? E’ mai possibile che un sindaco assuma contemporaneamente titolarità di un doppio incarico dichiarando il falso sul numero delle ore lavorative effettivamente prestate? E’ mai possibile che si concedano appalti sempre e comunque alle stesse imprese che pur ruotando di comune accordo nello stesso circondario sono certe che la ruota della fortuna prima o poi si ferma nei pressi della propria partita IVA e nelle cifre del conto corrente bancario?

E’ mai possibile che dichiarare il falso sia una cosa normale? E’ mai possibile che soggetti contigui per reati gravi di fatti di ‘ndrangheta, del presente e del passato, siano stati vicini a “sindachicchi burattini” con ingenti somme di denaro e con il supporto della criminalità nel corso delle/a campagna elettorale? E’ mai possibile che tutto questo passi in sordina alle istituzioni preposte alle indagini? E’ mai possibile che la magistratura non vede, non sente e non parla?

E’ mai possibile che decine di denunce restino insabbiate negli uffici delle procure distrettuali e territoriali? E’ mai possibile che tutto questo sia normale in una Repubblica democratica, si fa per dire, e nessuno giornalista abbia il coraggio di parlarne?

Purtroppo sì, tutto questo è possibile fino a quando lo stato non indosserà i panni dello stato e si azionerà seriamente nel reprimere la criminalità “bianca” con relativi colletti bianchi e protettori dalle sfumature grigie.

Distintamente, un cittadino che non ha paura di dire ciò che ravvisa e ciò che pensa.