Lettere a Iacchite’: “Amalia Bruni ha fallito e si è venduta per quattro soldi”

La nostra inchiesta sul percorso di Amalia Bruni, candidata a presidente della Regione di quello che resta del Pd e del M5s, gente corrotta fino al midollo e ormai alleata in tutto e per tutto col centrodestra (al punto che le liste a sostegno della candidata saranno una sorta di “civette” di quelle della destra) sta avendo una grandissima eco. L’ultima puntata in particolare (https://www.iacchite.blog/calabria-2021-le-truffe-magiche-di-amalia-bruni-la-nicastrina-e-tutti-i-fondi-rastrellati-con-regione-e-asp/) ha scatenato un vespaio di polemiche e sono tantissimi i commenti dei cittadini calabresi perbene che ormai hanno capito la squallida operazione di questi soggetti.

Tra i commenti tuttavia ce n’è uno che merita di essere pubblicato e analizzato.

di Ilenia Angotti

Condivido gran parte di ciò che è riportato in questo articolo, perché sono una di quelle FIGLIE che conosce l’Alzheimer in prima persona e garantisco sulla indelicatezza di Amalia Bruni, interessata sicuramente ad altro e ad oggi ne ho la conferma. Come ci si può fidare di un soggetto del genere incapace di gestire momenti così particolari come la presa di coscienza di una malattia irreversibile che devasta non solo l’ammalato ma anche la sua famiglia, trattandole con così tanto disinteresse e superficialità?

E non solo: è priva di emotività e di tatto, abbandona tutti a se stessi, senza una cura e un sostegno adeguato. Si è venduta per quattro soldi, proclamando di voler fare rinascere la Calabria… Ma se non è stata capace di far fiorire un Centro così importante come quello del quale era stata messa a capo, e di migliorare il progetto “casa Alzal”, come fa a mettersi al timone di una terra che presenta tante difficoltà?

Rimanesse nel suo studio seduta alla sua sedia a riflettere e a migliorare ciò che ha già in mano che alla CALABRIA ci pensa qualcun altro…

“… Amalia Bruni è un prodotto tossico da laboratorio inesistente, E’ una sedicente cartomante sanitaria che negli anni ha promesso il miracolo della sua cura, della sua ricerca tanto da riuscire a vendere tutta la sua mercanzia di pentole, aspirapolveri ed altro, ma ha tradito coscientemente la fiducia dei calabresi che hanno conosciuto la demenza e l’Alzheimer: le sue mani sono sporche del sangue di tante morti silenziose e illuse che fanno però cassa. I soldi sono l’unico interesse per soddisfare ed ingrassare la sua vanagloria, d’altronde la Amalia Bruni non si è mai interessata della malattia e delle famiglie. Prescrive farmaci, fa solo questo, tanto poi che se ne fotte se i malati vanno a morire nelle RSA lager di Calabria… “.