Lettere a Iacchite’: “Amichettismo a Casali del Manco, lo strapotere del giovanissimo ingegnere…”

Carissimo Direttore,

mi rivolgo nuovamente a Lei per parlare ancora di Casali del Manco e dell’amichettismo imperversante che è diventato per gli amministratori una regola di vita.
Tutto ruota intorno al sindaco non eletto Ferruccio Celestino, quello eletto esegue solo gli ordini e questo lo si capisce dando un’occhiata alle determine d’incarico che vengono date ai tecnici.
Scorrendo i nomi, ne spicca uno che ricorre spesso, è quello del giovanissimo ingegnere Luigi Leonetti, figlio del “puritano” Mario, esponente del Pd e già sindaco di Celico.
Ebbene il suo nome è presente in quasi tutti i progetti delle opere realizzate e NON sul territorio casalino.

Dal progetto dei marciapiedi a quello della ristrutturazione delle scuole, dai campi sportivi di Serra Pedace a quelli di calcetto di Morelli, dal progetto per Cribari-paese museo-al progetto delle piscine (quelle per cui l’amministrazione ha acceso un mutuo per la realizzazione, per poi pentirsi e bocciare il suo stesso progetto pagando però profumatamente i progettisti).
Progetti non di poco conto: i soldi del mutuo si sono trasferiti su i campi di Serra Pedace 500mila euro e su morelli 100mila più compensi tecnici rinnovati agli stessi tecnici
Da quello che ci risulta l’ingegnere Luigi Leonetti non ha doti speciali, ma solo quella di essere legato a doppio filo a quest’amministrazione.

È infatti un amico fraterno dell’assessore declassato Michele Rizzuti ma è indirettamente legato anche al solito *maniinpasta” Ferruccio Celestino che, dando al Leonetti gli incarichi tecnici foraggia anche lo studio presso il quale il giovanotto lavora, il cui titolare è Davide Celestino, cugino del sindaco non eletto.

Caro direttore, Lei non immagina quanti giovani laureati siano a spasso per le vie del paese e quanti se ne andranno perché le logiche di potere e di amichettismo che vengono giornalmente adottate da questa amministrazione, li stanno penalizzando.
Fino ad ora era una domanda: vi vergognate? Adesso è un’esortazione: Vergognatevi!

Lettera firmata