Lettere a Iacchite’: “Arcea, ecco perché l’assessore Gallo ha rinnovato i contratti dei clienti di Palla Palla”

In molti si stanno chiedendo com’è possibile che un soggetto come il signor Gianluca Gallo da Cassano, esponente di Forza Italia, fresco riconfermato all’assessorato all’Agricoltura, abbia potuto ottenere oltre 20mila voti di preferenza. Noi stiamo lavorando al suo profilo e alle sue “imprese” e piano piano siamo sicuri che usciranno fuori tante cose interessanti. Per esempio, questa lettera nella quale si intravede come “usa” il potere dell’assessorato all’Agricoltura il signor Gianluca Gallo. E dalla quale si capisce molto bene anche perché Mario Oliverio detto Palla Palla afferma – adesso – che gli assessorati regionali sono come “bancomat”. Lo stesso “bancomat” che lui ha usato per decenni senza vergogna. Ma passiamo senz’altro alla lettera. 

Sono seduto a fare le mie parole crociate sulla solita panchina e accanto a me due signore parlano in maniera concitata, disgustate da questo nostro sistema politico regionale. Non posso fare a meno di ascoltare ed è per questo, forse anche perché ormai ho finito il mio percorso lavorativo, che ho deciso di scrivervi quello che ho sentito perché è giusto dare voce a chi non può averne, in quanto correrebbe il rischio di essere “distrutto”. Ma io no, a me non possono fare più nulla.

Parlavano di un ufficio regionale, l’Arcea (erogatore di fondi per l’agricoltura) di Catanzaro, dove si stanno verificando una serie di illegalità. Ho carta e penna ed inizio, senza essere visto, a prendere appunti. Raccontano di una dirigente, tale dottoressa Minniti, che grazie ad un non meglio specificato parente giornalista, tiene i vari politici di turno sotto scacco al fine di avere il rinnovo del contratto oltre ogni limite.

Quindi si sono soffermate a parlare di alcuni dipendenti assunti a tempo determinato ed erano ancora particolarmente arrabbiate… Parlavano di assunzioni pilotate fatte dai politici della precedente giunta e pare sapessero molte cose di una certa Grosso Ciponte, imposta dall’ex presidente Oliverio… di una tale Calvano “portata” da Enza Bruno Bossio, di una tale Martire e poi di uno che chiamavano Ambrogio, un tale che ha le mani in pasta col concorso “Miss Italia”, a sua volta parente di un altro tale che è lamoso per avere sposato una signora che si atteggia a “miss Italia”… e che sarebbe gradito sia a Oliverio sia a quelli che ci sono adesso. Per un’assunzione diretta o di un prestanome, ché tanto tutto fa brodo.

Pare che dietro questi rinnovi sconsiderati e forse anche illegali, ci sia l’irreprensibile assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, che li ha presi sotto la sua “protezione” (l’appoggio ricevuto in campagna elettorale, visto che chi votava Oliverio ha votato Santelli. va onorato e i rapporti politici vanno mantenuti) imponendo al direttore generale di Arcea il rinnovo dei contratti oltre i limiti stabiliti con la scusa che sarebbero “indispensabili” e le signore si chiedevano dove fosse questa urgenza visto che gli uffici sono fermi…

Questi rinnovi vanno fatti e sono stati fatti perché rappresentano la strada migliore per arrivare all’assunzione definitiva, senza alcuna forma di concorso pubblico per aggirare la legge a scapito delle persone che ancora credono nella meritocrazia. Poi sono andate via pronunciando una frase che mi ha messo ancora più tristezza addosso; “… Tanto qui non cambierà mai niente, vanno avanti solo i corrotti e i raccomandati, se non hai santi in paradiso è meglio scappare dalla Calabria…”.

Ecco, questo è il motivo che mi ha spinto a scrivervi. so che siete una testata indipendente, senza padroni e che date voce agli ultimi. Magari non succederà nulla o magari leggendovi proveranno un po’ di vergogna e metteranno un freno a queste schifezze. Con amarezza, mi rendo conto, ascoltando tutte queste cose, che in Calabria i politici, sia di sinistra che di destra, fanno parte di un unico partito, quello che voi giustamente chiamate del “magna magna”… Povera Calabria nostra!

Lettera firmata