Gentile direttore,
proprio mentre la Dda di Reggio Calabria chiudeva un’indagine su 14 persone responsabili nell’Azienda Sanitaria Provinciale di associazione mafiosa per avere favorito la cosca dei Piromalli, presso l’Asp di Vibo Valentia venivano pubblicati i risultati della prova scritta del concorso per tre dirigenti amministrativi.
E a noi, scorrendo la graduatoria, pare palese che la ‘ndrangheta sia ormai prossima a piazzare i suoi cavalli migliori nell’ambito della dirigenza di questa azienda.
Una corsa che sta per concludersi sotto la sapiente regia di Elisabetta Tripodi, nota per le sue frequentazioni e per essere stata segretaria comunale di San Ferdinando, ma ormai traghettata a pieno titolo da anni nell’ambito della sanità sia grazie al suo ruolo di sindaco di Rosarno, cittadina da sempre lontana dalla mafia (sic!), sia ai buoni uffici di suo cugino Sebi Romeo, già indagato per tentata corruzione nell’ambito dell’inchiesta Libro nero per non parlare dei suoi mirabolanti agganci con i clan e con “Ninuzzu” De Gaetano.
Dopo essere stata designata da Oliverio quale direttore amministrativo proprio all’Asp di Reggio Calabria, la Tripodi è poi stata nominata direttore generale reggente dell’Asp di Vibo Valentia, dove ormai da anni ricopre la carica di direttore amministrativo, un incarico che le rende molto bene e che sta per arricchire proprio coloro che hanno provveduto a nominarla e che ora tramite lei stanno abilmente pilotando il concorso per dirigente al fine di potere inserire tutti i prescelti del “clan” della Tripodi, che, guarda caso, riescono ad avere i voti migliori all’esito della prova scritta, così vittoriosamente saldandosi i desideri della piana e quelli del vibonese.
Infatti la Tripodi ha dapprima provato a piazzare illegittimamente tre dirigenti, utilizzando una inesistente graduatoria a tempo determinato per un avviso pubblico per un posto, atto n.157 del 15.2.2021, mai revocato, ma misteriosamente sparito perfino dall’albo pretorio online dell’Azienda sanitaria e morto nei cassetti aziendali, salvo poi determinarsi a concludere il concorso, tutelando tutti i suoi sodali, ai cui primi posti della prova scritta risultano, tra gli altri, gli stessi nominativi della delibera che la Tripodi voleva furbescamente nominare, nonché il “prezioso” Sebastiano Tramontana (basterà guardare un po’ il suo “curriculum”), oltre ad Antonio Mantella, già dirigente proprio presso l’ASP di Vibo Valentia, poi transitato al Pugliese Ciaccio e artefice del famoso “concorso delle mogli” per avvocato (due vincitrici del quale chiamate proprio presso la fedelissima Asp di Vibo), nonché a Massimo Esposito, scudiero dello stesso Mantella, insomma gli stessi che hanno pilotato altri concorsi strepitosi (le sarà sufficiente scorrere i risultati dello scritto per capire bene).
Oggi quindi si arriva a capire che a breve i vari pupilli coltivati con pazienza e dedizione dalla ‘ndrangheta sceglieranno in ambito sanitario a chi e come affidare gli appalti milionari, chi assumere, chi favorire, quali ditte fare lavorare, insomma la Tripodi sta per selezionare i migliori affiliati per farli diventare la nuova classe dirigente che comanderà la disastrata sanità calabrese, venendo chiamati dopo lo scorrimento della graduatoria nel resto della regione.
Purtroppo ormai ogni situazione pare persa perché nessuno sembra interessarsi delle cose che accadono nella nostra regione ed è per questo che le scriviamo sperando che almeno lei abbia il coraggio di interrompere questa disgustosa farsa.
Lettera firmata