Lettere a Iacchite’: “Calabria, sanità: perché le graduatorie già approvate danno fastidio?”

Gentilissimo Direttore,
mi permetto di scriverle per fornire a lei ed ai lettori un punto di vista, nonché di conoscenza, dell’attuale stato del servizio sanitario della Regione, nella convinzione di fornire un interessante spunto di riflessione.

Il servizio sanitario regionale soffre, ormai da tempo, di cronica carenza di organico, sia esso personale appartenente alla dirigenza medica, sanitaria, sia di personale di ogni categoria del comparto, da infermieri a tecnici, fino al personale amministrativo.
Il presidente della regione, nonché commissario ad acta  per l’attuazione del piano di rientro del Servizio Sanitario Regionale con appositi regolamenti regionali, circolari esplicative, riunioni ad hoc, e DCA, sulla base di recenti disposizioni normative, nonché di sentenze dei vari gradi di giustizia amministrativa, invita tutti gli apparati amministrativi regionali, ed in particolare le aziende sanitarie ed ospedaliere, di snellire le procedure di reclutamento, ai sensi dei principi di economicità e trasparenza, condividendo le procedure già espletate, in modo che si possano utilizzare le graduatorie già esistenti.
Il principio è semplice: dopo anni di blocco delle assunzioni, di spending review, dì turn over bloccati, facciamo ripartire un sistema ormai al collasso.

E’ obbligo per le aziende di attingere dalle graduatorie esistenti, anche se si trovano di fatto con procedure bandite ma non portate alla conclusione.
Infatti, grazie allo sforzo richiesto alle aziende, da poco sono stati approvati i piani di fabbisogno di personale ed i consequenziali piani delle assunzioni.
Ecco che alcune aziende iniziano a condividere le graduatorie: c’è chi prende infermieri; c’è chi prende oss; chi occupa i posti per assistenti amministrativi e collaboratori amministrativi.
C’è chi trova le figure di medici specializzati, un vero e proprio miracolo.
Ma in questo clima di condivisione ecco che salta agli occhi una strana vicenda: dai piani delle assunzioni le aziende del Servizio Sanitario Regionale necessitano di ben 45 dirigenti amministrativi.
Parliamo di figure altamente specializzate: laureati e con esperienza professionale già alle spalle.

Parliamo dei futuri manager, di chi dovrà o potrà guidare gli articolati meccanismi amministrativi delle aziende.
Ebbene, ci sono già ben due graduatorie. Belle e pronte a sfornare giovani vogliosi di portare una nuova sferzata di energia.
Ma ad oggi nessuna azienda vuole attingere da questa graduatoria.
(In realtà solo due aziende hanno proceduto ad assumere tra gli idonei in posizione utile).
Parliamo di persone che hanno superato le prove di un concorso per titoli ed esami articolato e complesso, che lavorano , che sono pronti ad impegnarsi, a mettersi in discussione.
E come dice nei sui decreti il presidente/commissario, attingere dalle graduatorie è il modo più veloce ed economico per assumere personale, piuttosto che procedere con prove concorsuali che, se tutto va bene, potrebbero terminare in 5-6amni.
Poi ci sono le aziende che hanno bandito il loro. Già da 2, 3 o addirittura 5 anni: senza aver espletato una prova.
Tempi biblici.

Anche qui vige l’obbligo di annullare le procedure in corso per attingere dalle graduatorie esistenti.
Poi c’è chi ha espletato la prima prova: prova illegittima sotto vari profili: prova difforme da quella prevista nel bando, materie non previste, sempre nel bando, e mancanza di trasparenza, infatti i risultati sono tenuti segretamente nascosti da ben 9-10 mesi. punteggi pubblicati, ma errati. ripubblicazione di nuovi punteggi e nuovi ammessi alla seconda prova, ma senza stralcio di atto amministrativo che ne sostenga le motivazioni.
Anche per questi casi vige l’obbligo di attingere dalle graduatorie esistenti: basta leggere i DCA (162/2022) di Occhiuto ed il suo programma operativo che così recita: “in primo luogo, l’obbligo per le Aziende Sanitarie Regionali di consentire, ai sensi dell’art. 3 comma 61 della legge 350/2003 e dell’art. 4 comma 3 del D.L. 101/2013 convertito in legge 125/2013, l’utilizzo da parte delle altre aziende sanitarie delle graduatorie esistenti di concorso pubblico e avviso pubblico al fine di garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza ed assicurare, anche nelle more dell’espletamento di ulteriori procedure concorsuali, il reclutamento in primis a tempo indeterminato di tutti i professionisti ed operatori necessari.”

Poi c’è chi sostiene che attingere dalle graduatorie sia un costo insostenibile per la propria azienda: ma il presidente/commissario che ha nominato il commissario straordinario nel suo regolamento regionale, nonché tutta la mole normativa in materia, scrive il contrario.
Allora magari potrebbe spiegare il suo concetto di economicità.
E c’è chi annulla bandi precedenti per ripubblicarne nuovi completamente fuori dai requisiti di legittimità.
E’ il caso dell’Annunziata di Cosenza, che prevede ulteriori criteri per l’ammissione al concorso per dirigente amministrativo, quasi come se stesse già scrivendo il nome dei vincitori. Hanno già cucito il vestito per i prossimi vincitori?
Confondono una procedura di selezione per titoli e colloquio con una procedura di concorso pubblico per titoli ed esami: la prima può prevedere ulteriori criteri in quanto indirizzata a chi già è dirigente, mentre la figura del dirigente amministrativo selezionata tramite concorso per titoli ed esami è una figura trasversale le cui competenze e criteri per accedervi sono già previste da svariate fonti normative (CCNL, DPR).
evviva il rispetto delle leggi.

Ma si sa: chi gestisce un concorso del genere, gestisce potere. gestisce consensi.
Le domande sono davvero tante.
Troppi interessi in gioco?
Le graduatorie già approvate danno fastidio?
E soprattutto: il Presidente che fa? è già al corrente di tutto? E’ a conoscenza del fatto che i suoi commissari disattendono le SUE direttive (DCA)?
In genere, noi Calabresi, soprattutto in queste situazioni imploriamo ed evochiamo l’intervento della Procura e del Procuratore Gratteri. un po’ come se fosse l’ultimo baluardo in grado di far rispettare le leggi ed i diritti dei cittadini.
La speranza è che sia sempre attento anche a questi movimenti di potere.
La speranza è che anche lei direttore possa attenzionare questa vicenda.

Lettera firmata