Lettere a Iacchite’: “Casali del Manco, l’irresistibile ascesa dell’addetta stampa-moglie del presidente di Fincalabra”

Egregio Direttore,

vorremmo sottoporre alla Sua attenzione e a quella dei Suoi lettori le ultime vicende che si stanno verificando a Casali del Manco, un comune nato sotto i migliori auspici, nel 2017, ma che, a causa della poca accortezza dei suoi amministratori si sta rivelando un progetto fallimentare.
La fusione, infatti, che avrebbe potuto rappresentare una grande opportunità di sviluppo per Casali del Manco ed essa stessa fungere da volano per l’intera fascia presilana, in realtà si sta dimostrando negativa e rovinosa per i cittadini e per l’interno territorio.
Il nuovo (si fa per dire) corso 2.0 a guida Pisani, poi, si sta rivelando oltremodo deleterio a causa della sciatteria di chi, insieme al sindaco, ricopre ruoli per i quali si sta dimostrando inadeguato, privo di personalità politica e quindi facilmente manipolabile.
L’amministrazione, nonostante il contributo straordinario di circa € 1.900.000,00 trasferito annualmente dallo Stato, non solo non riesce a fare i giusti investimenti e a tenere i conti in ordine (solo per portare qualche caso esemplificativo: centinaia di migliaia di euro di lavori eseguiti senza impegno di spesa, accensione di mutui esorbitanti per la captazione delle acque di cui però ai cittadini non è dato sapere nulla – ma intanto nelle case manca l’acqua – per la progettazione di piscine che non verranno mai realizzate, 1.800.000,00 euro per marciapiedi, 2.000.000,00 di euro per la realizzazione di una struttura sanitaria, frazioni che dovevano diventare musei che invece si sono tramutate in mausolei, per non parlare dei servizi resi ai cittadini, sempre più scarsi e delle tariffe sempre più alte) ma sperpera il danaro con operazioni di clientelismo e favoritismo che non generano nessuna nuova ricchezza economica per il territorio.
Fra le varie, l’ultima bruttura in ordine di tempo, è la “procedura di interpello da elenco idonei per l’assunzione a tempo determinato di un istruttore addetto alla comunicazione”.
Da premettere che Casali del Manco, che nulla ha da invidiare a metropoli come Milano, Torino, Roma, già nel settembre scorso, si è dotata di un’addetta stampa che provvede ad informare i casalini delle sagre ed eventi vari che si svolgono sul territorio.
Il servizio avrebbe dovuto avere una durata di 4 mesi ad un costo di 5.000,00 euro ma Casali del Manco, che è un paese ricco e generoso, ha ovviamente prorogato il contratto alla professionista che pubblica, scrive ed informa i “followers”.
L’addetta stampa di cui stiamo parlando è Maria Olivito, già giornalista della Gazzetta del Sud, moglie di Alessandro Zanfino -amico del segretario comunale di Casali del Manco, Pietro Manna- presidente di Fincalabra, un carrozzone mangia soldi della Regione oggi al servizio di Occhiuto e del centrodestra, un organigramma dove trovano allocazione i soliti personaggi amici dei potenti.
Ebbene, per come il segretario ha formulato la determina n.106 del 12/07/2024 ed il suo allegato e per la composizione della commissione esaminatrice, possiamo facilmente “indovinare la ventura anche senza la zingara” e cioè che certamente questo contratto a 36 mesi (nonostante nella graduatoria degli idonei vi siano molti professionisti prima di lei) verrà sottoscritto con la Maria Olivito che, come si sul dire, grazie al segretario comunale amico, ha fatto “nzaccannu – nzaccannu”.
(Prima 4 mesi, poi un anno, poi contratto a tempo determinato per 3 anni e poi, contratto a tempo indeterminato).
L’addetta stampa, potrà continuare, comodamente da casa sua, a svolgere la sua attività con regolare assunzione in pianta stabile.
Nei giorni in cui imperversavano le polemiche circa la sua quasi-certa-assunzione al Comune, la Olivito (nota anche perché, ai tempi di Mario Oliverio alla Regione Calabria, riuscì ad ottenere un contratto di collaborazione con Cogea forse per il solo merito di avere le conoscenze giuste) sui social utilizzava un’immagine che riportava una scritta “unsimututtiistessi”.
Ha ragione la signora Olivito, non siamo tutti uguali: c’è chi al mattino si veste di umiltà e dignità e va a guadagnarsi da vivere e chi lavora “da remoto”, al sicuro della propria casa, ma deve ringraziare il “benefattore” di turno. In questo caso… il marito!
Cosa resta oggi a Casali del Manco? L’amarezza che non sia diventata quello per cui era nata anzi si sia tramutata in quello che molti temevano, cioè una TERRA DI CONQUISTE.
Un paese in cui i ruoli si sono invertiti, una classe politica inadeguata e miope che lascia amministrare il territorio a dirigenti scaltri ed abili che agiscono per sé stessi o per distribuire benefici selettivi a individui o gruppi ristretti di persone.
A Casali del Manco si è radicato un sistema pericoloso e dannoso che sta portando ad una spartizione delle risorse scorretto ed inefficiente, che procura vantaggi solo a pochi singoli e che sta provocando un enorme sperpero di danaro pubblico senza generare nessuna nuova risorsa economica a beneficio della collettività.
Una riflessione, sul punto, sarebbe opportuna e necessaria soprattutto da parte dei dirigenti dei maggiori partiti che si attivano sui territori solo nel periodo elettorale e poi spariscono, si dileguano, non sorreggono e coadiuvano i loro candidati nel percorso amministrativo.
Dove sono i segretari del Pd Luigi Guglielmelli e Bruno Bonaro? Forse da parte loro sarebbe necessario, visto il crescente malcontento della popolazione, l’apertura di una discussione o semplicemente interessarsi ai problemi della gente.
Quale sarà il futuro di Casali del Manco? Se l’attuale amministrazione non s’impegnerà a sradicare questa cultura dello scambio e del favoritismo e non intraprenderà un percorso improntato sulla morigeratezza, sul controllo delle spese e degli investimenti, sulla programmazione oculata e lungimirante e se non seguirà politiche di sostenibilità economia e finanziaria, fra 10 il Comune non sarà più in grado di svolgere le proprie funzioni ed erogare i servizi indispensabili, oltre che avere difficoltà nell’assolvere ai debiti e quindi non resterà che dichiara il dissesto economico. E la politica, sorda e cieca, dovrà sentire tutto il peso della responsabilità di quanto accadrà.
Lettera firmata