Lettere a Iacchite’: “Cassano, la doppia faccia della legalità”

La questione della legalità nel comune di Cassano è un tema che si riduce spesso a slogan vuoti, più che a una vera e propria pratica quotidiana. Sono numerosi i casi di inchieste e arresti che hanno coinvolto la città, ma sembrano non essere sufficienti a scardinare una mentalità che continua a vivere nella doppia faccia della legalità: tutti con buoni propositi, ma solo a parole.

La criminalità non si limita agli atti violenti come lo spaccio o le rapine ma si manifesta anche attraverso i “colletti bianchi”, figure che operano in maniera fraudolenta nei meandri del potere.

Nel caso di Cassano, sono molte le vicende che destano sospetto, grandi e piccole situazioni, a partire da un assessore comunale legata da parentela (e convivente) con persone coinvolte nell’operazione Athena, o di un altro familiare coinvolto in un furto di energia elettrica. Seppur assolti dalla giustizia, questi legami dovrebbero far riflettere sull’etica di mantenere tali posizioni all’interno delle istituzioni locali.

Ma forse la vicenda più grave riguarda la responsabile dell’area PNRR del Comune di Cassano, un ingegnere la cui situazione familiare è tutt’altro che trasparente. Il suo compagno, infatti, era un consigliere comunale che si è dimesso dopo essere stato coinvolto nell’operazione Athena, accusato di favoreggiamento con la cosca locale, come riportato dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Questo solleva più di un interrogativo: quanti progetti, quanti fondi gestiti da questa responsabile, che ha una posizione privilegiata in un settore così delicato come il PNRR, possano essere influenzati da questi legami e da un contesto che potrebbe odorare di conflitto di interessi?

Ha operato con serenità e senza pressioni?

Non si vuole insinuare niente, ma sarebbe opportuno che dopo una vicenda giudiziaria così pesante, la sua posizione fosse messa in discussione, almeno per garantire che la trasparenza e l’integrità siano al primo posto visto che si trova e si è trovata a gestire milioni di euro.

Così come tutti i grossi progetti passano sempre dal solito studio di ingegneri ed architetti che hanno il monopolio della situazione,  dove guarda caso la responsabile del Pnrr li conosce bene, molto bene.

Ma non finisce qui: con le dimissioni del consigliere, si è voluta dare l’impressione che i legami con l’amministrazione Papasso fossero definitivamente interrotti. Ma questa impressione non corrisponde alla realtà, in quanto il consigliere è stato successivamente coinvolto nella gestione degli impianti per gli spettacoli organizzati dal Comune. In questo modo, sembra che, pur uscendo ufficialmente dalla porta, il consigliere sia rientrato dalla finestra.

A complicare ulteriormente il quadro c’è la figura del sindaco Papasso, che, purtroppo, non sembra esente da ombre. Come è possibile che le imprese e chi lavora per conto del Comune svolga contemporaneamente lavori, come ristrutturazioni e manutenzioni, nelle abitazioni del sindaco e dei suoi congiunti?

La recentissima ondata di arresti di amministratori nel Sud ha riguardato proprio casi del genere.

Cassano non fa parte dell’Italia?

Un altro aspetto estremamente preoccupante riguarda l’opacità con cui alcune imprese, che operano in settori strettamente collegati ai lavori pubblici, riescono ad ottenere grossi lavori per conto del Comune. È particolarmente grave il caso in cui, da un giorno all’altro, soggetti senza esperienza o senza una comprovata preparazione nel settore dei lavori pubblici decidano di aprire una nuova impresa e, nel giro di poco tempo, riescano ad ottenere affidamenti diretti dal Comune.

Quello che rende questa situazione ancor più inquietante è che, anche se l’impresa fosse appena nata e senza alcuna esperienza nel campo, pare ha ricevuto importanti lavori in tutto il comune di cassano, con grandi somme, senza un’adeguata competenza. A questo si aggiunge un elemento che aggrava ulteriormente la situazione: la scoperta che la nuova impresa è legata da vincoli di parentela con il capo della manutenzione del Comune.

Il punto centrale è che a Cassano non basta condannare i crimini, serve che l’intero sistema delle istituzioni si faccia carico di una riflessione per prevenire e combattere la corruzione. A Cassano tutte queste situazioni sono conosciute ma nessuno ha il coraggio di parlarne.

Lettera firmata