Lettere a Iacchite’: “Catanzaro, ospedale Pugliese-Ciaccio: non c’è posto, lo dimettiamo!”

Lamezia Terme
16/10/2022
Alla cortese attenzione:
del Direttore Sanitario del Pugliese-Ciaccio
al Presidente della Regione Calabria
al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro

Non c’è posto, lo dimettiamo!

Scrivo questa lettera aperta per far conoscere a tutti lo stato della nostra Sanità che, pur distinguendosi per tante eccellenze, annovera in se deficienze di organico organizzazione e strutture (nessun politico tranne che a parole e’ mai riuscito a metterci mano) che gravano per lo più sulle utenze.
Sono un Geologo 46 enne con tante esperienze lavorative in Italia e all’estero che ha dovuto lasciare il suo lavoro (che prevede lavori fuori sede) per accudire i genitori anziani malati e provati dalla morte di mio fratello nel 2017.
Mia madre muore di carcinoma polmonare nel 2021, a casa, guardata da me e con l’aiuto di una dottoressa e un infermiere dell’ ASL che facevano visite settimanali e alla bisogna; da allora la salute di mio padre peggiora (e’ un malato cronico BPTCO cuore polmonare mono rene stent aortico ipovedente disabile 100% ) fino a quando tre settimane fa, non si sa se accidentalmente o volutamente, ingerisce dell’ Ipoclorito di Sodio (varichina) e da li inizia l Odissea.

Chiamo il 118 che interviene e dopo un primo checkup porta papa al PS di Lamezia che inizia la terapia del caso, dopo alcune ore mi comunicano che non avendo posti sarebbe stato trasferito al Pugliese di Catanzaro, il quale pur rispondendo di non avere disponibilità di ricovero, si vede recapitare mio padre tramite ambulanza.

Arrivato al Pugliese viene messo in barella al Pronto soccorso in attesa di un posto all’OBI (una unità di degenza transitoria) dopo due giorni viene spostato in medicina d’urgenza (una tac torace fatta da medicina d’urgenza evidenzia un sospetto carcinoma polmonare che non viene approfondito ulteriormente) dove resta per una settimana prima di essere spostato in Psichiatria.

Nel suddetto reparto mio padre ha un peggioramento repentino sia fisico che mentale, viene legato al letto (per lo stato di agitazione psico-motoria) e iniziano una serie di accertamenti geriatrici che ne evidenziano lo stato di confusione e poca collaborazione ,smette di mangiare e viene alimentato con sacche , idratato con flebo , dalla visita nefrologica viene evidenziato un blocco renale e viene messo il catetere, dalle analisi del sangue una forte anemia e gli vengono quindi fatte diverse sacche di sangue.

Giovedì 13 l’UO Psichiatria richiede l intervento della rianimazione che lo stabilizza e lo stesso giorno la primaria di Psichiatria mi comunica che lunedì il paziente verrà’ dimesso non perché’ “guarito” ne tanto meno stabilizzato ma perché non ci sono posti letto .Il 14 sera mi chiamano dal Pugliese e mi dicono di andare perché papa’ aveva avuto un altra crisi ed era stato richiesto un altro intervento della Rianimazione.

Inizio a chiedere a RSA su Lamezia e Catanzaro ma mi dicono che un paziente del genere non lo accettano, provo a contattare degli Hospice ma non hanno posto, parlo con l’assistente sociale del reparto Psichiatria non trovando risposte risolutive, tento con l’ASL ma una sorta di labirinto burocratico non consente di avere per lo meno delle dimissioni protette ne tanto meno mi viene prospettata una soluzione, e mio padre, con esigenze socio-sanitare indifferibili e non autosufficiente, e’ ancora legato al letto e con le valige in mano!