Lettere a Iacchite’. Concorso psicologi Asp Cosenza: “Una commedia dell’assurdo”

È finalmente tempo di concorsi pubblici anche per gli psicologi nell’Asp di Cosenza! In un’azienda sanitaria gestita quasi interamente da “figure appaltate” da agenzie (politiche) private (medici e dirigenti esclusi), in cui il Covid ha sdoganato anche la possibilità di assumere infermieri tramite agenzie esterne, si aprono le porte per gli psicologi, dopo circa 20 anni!

Il primo concorso per psicologi si pubblica nel 2017, sono 2 posti a tempo determinato (6 mesi). Si espleterà 5 anni dopo -con rettifiche e bandi di mezzo annullati- e i posti a concorso finiranno per essere 4, selezionati per titoli e colloquio. Dopo 5 lunghi anni si iniziano ad effettuare i colloqui. L’Asp di Cosenza però, talmente abituata al malaffare e alla gestione dei soldi pubblici per gli interessi privati, ritiene che una selezione pubblica per posti a tempo determinato (che poi dopo i rinnovi diventerà indeterminato) sia da gestire come il menù alla carta di un ristorante: ti siedi e scegli in base ai tuoi gusti! La commissione nominata prima di sedersi, però, avrebbe dovuto pubblicare argomenti d’esame e griglia di valutazione per i punteggi dei titoli, ma in 5 ANNI non hanno avuto tempo sufficiente per effettuare questi semplici compiti di trasparenza e democrazia.

È pubblicato invece l’elenco degli ammessi per tempo! Peccato per quei 2 candidati che si siedono a sostenere l’esame il pomeriggio del 10 marzo, uno dei quali si impegna pure a rispondere alle domande per poi scoprire di non poter risultare tra gli ammessi al concorso. Trattasi di un piccolo inconveniente burocratico: i 2 candidati risultano tra gli ammessi di un concorso per psicoterapeuti ma non hanno il diploma di specializzazione in psicoterapia! Presidente della commissione un ginecologo. È risaputo quanto i ginecologi sappiano di psiche e se Sigmund Freud, nel 1905 ha potuto scrivere “Tre saggi sulla sessualità”, cosa c’è di così strano nel 2022 che un ginecologo, responsabile di ambulatori Asp faccia il presidente di una commissione e interroghi psicoterapeuti su argomenti della scienza psicologica? Basta leggere quanto disposto dal’art. 35 del D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165, ossia le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni, per capire la distanza tra questa selezione e lo Stato di Diritto. A Cosenza “selezione pubblica” significa: possiamo scegliere chi vogliamo senza rendere conto a nessuno, come se l’Azienda Sanitaria fosse “cosa nostra”! Questo concorso è stato una commedia dell’assurdo. Non sono stati rispettati i requisiti minimi della decenza, prima ancora di quelli costituzionali e normativi.

La commissione ha potuto liberamente scegliere giorno per giorno le domande da porre ai candidati, alcuni dei quali (RACCOMANDATI?) hanno sostenuto la prova chiacchierando amabilmente del loro lavoro quotidiano e di attività in cui la loro marcata esperienza era testimoniata dal curriculum professionale, mentre altri si sono seduti con la certezza che potesse essere loro richiesto qualunque argomento di studio e pratica possibile per uno psicologo. Sarebbe stata più rispettosa la chiamata diretta. Agli atti del concorso figurano conti fatti a penna del punteggio dei titoli, senza la spiegazione per ogni voce (chiamasi forfait) che poi non corrispondono a quelli attribuiti sui documenti ufficiali pubblicati. Ammessi senza titolo. Pubblicazione postuma dei criteri per l’attribuzione dei punteggi dei titoli. Verbalizzazione delle domande senza le risposte dei candidati e oscurità assoluta sui criteri attraverso i quali sono stati attribuiti i punteggi alla prova orale. Elenco delle domande mai stilato prima di iniziare la prova orale; verbali di riunione della commissione inesistenti. Zero criteri. È tempo d’indagine sul pubblico malaffare a Cosenza e sui suoi punti di connessione con la delinquenza organizzata (colletti bianchi). La sanità pubblica merita il suo posto d’onore in queste indagini, prima che si perda ogni speranza di futuro e ogni traccia dello Stato in questa città.

Lettera firmata