Alcuni creditori cosentini del Corap, in liquidazione coatta amministrativa dal novembre del 2021, hanno riferito e documentato fatti ed eventi che rientrano nella più imprudente e superficiale gestione liquidatoria, con aspetti di illegalità ed illegittimità ampiamente tollerati, per incuria ed indolenza, degli organi di controllo regionali della procedura liquidatoria: parliamo del “solito” presidente della Regione (che agisce con medesimi poteri del Tribunale fallimentare); ma anche del direttore generale del Dipartimento Sviluppo economico; e infine del Comitato di sorveglianza.
E’ bene rammentare che il presidente della Regione, dopo la breve ed improduttiva gestione del Commissario liquidatore avvocato Enrico Mazza, nel marzo del 2022 ha nominato il dott. Sergio Riitano (cosentino) quale nuovo Commissario liquidatore del Corap ed ha disposto precise procedure da seguire per l’esecuzione della liquidazione e la gestione pubblica delle funzioni consortili in regime di esercizio provvisorio.
Il dott. Riitano, pur nel ruolo di pubblico ufficiale come previsto dalla legge fallimentare, non ha avuto alcuna remora e nessun ritardo ad integrarsi nel blocco di potere costituito dai quattro maggiori dirigenti consortili che controllano la gestione dei settori vitali dell’Ente: l’architetto Stefania Frasca (già nota per la sua pluriennale direzione del Consorzio ASI di Cosenza e condannata definitivamente sia dalla Cassazione e sia dalla Corte dei Conti per reati di procurato vantaggio economico personale a danno dello stesso Consorzio di Cosenza) dirigente del settore Programmazione e Progettazione; il dott. Pasqualino Filella, etereo dirigente del settore Sicurezza (con alternate evanescenti esperienze presso l’Aterp di Cosenza ed il Comune di Paola), operante quale “cavalier servente” del dott. Riitano nel loro peregrinare tra l’ottavo ed il decimo piano del palazzo regionale, nonché legato al consigliere regionale Caputo; il dott. Fabrizio D’Agostino (già direttore generale del Consorzio ASI di Catanzaro) inamovibile, dal giugno 2016, dirigente del settore Bilancio e Contabilità e “custode” dei conti e delle contabilità trasferite dai Consorzi al Corap, dei conti del Corap e delle liquidazioni dello stesso ente; l’avv. Ernesto Scola (crotonese), coordinatore del settore Legale doppiamente remunerato (come l’altro legale interno dell’Ente) con stipendio e con parcelle in virtù di un discutibile regolamento consortile mai revocato da nessun Commissario; la dott. ssa Alessandra Vaccaro (crotonese), già direttore generale del Consorzio ASI di Crotone, dirigente del settore Affari generali e Contratti.
Dalla documentazione visionata, acquisita dalle relazioni semestrali prodotte dalla gestione liquidatoria del dott. Riitano e disponibili sul portale dei Fallimenti (sino al giugno 2024, perché l’ultima sua relazione sino al novembre 2024 non è stata mai depositata dallo stesso Riitano in violazione di tale obbligo e nella colpevole tolleranza e silenzio de nuovo Commissario avv. Sergio De Felice e del “vigilante” Presidente Occhiuto), i creditori hanno rappresentato un quadro sconfortante ed avvilente per la tutela e le garanzie delle loro ragioni creditorie.
Nei quattro semestri di tale gestione, il dott. Riitano ha cumulato perdite costanti con una media di 3.500.000 di euro a semestre; non risultano descritte azioni concrete di efficace ed efficiente gestione dei crediti e delle conseguenti azioni di recupero; non risulta essere stata mai prodotta, all’atto del suo insediamento (marzo 2022), alcuna relazione iniziale sullo stato della liquidazione e sulle modalità di gestione in concorso con l’esercizio provvisorio; non risulta documentata ai creditori la consistenza patrimoniale, pur nella consapevolezza che tale consistenza dovrà essere valutata e certificata dalla Regione, ma ciò non esclude il dovere del dott. Riitano di rendere nota ai creditori la conoscenza di tale patrimonio; non risulta alcuna relazione su costi e sugli effetti della sua gestione commissariale.
Inoltre, dalle sue relazioni emerge documentalmente un ulteriore aspetto inquietante che ricorda le fantasmagoriche ed improduttive procedure espropriative messe in atto dall’arch. Frasca, all’epoca direttore del Consorzio ASI di Cosenza, per le quali diversi espropriati cosentini piangono ancora lacrime amare per mancati pagamenti.
Nel caso specifico, risultano dalle relazioni commissariali che il sistema dei “nulla osta”, prodotto sulla base di un discutibile Regolamento consortile definito e gestito unicamente dall’architetto Frasca, i proponenti di impianti fotovoltaici presentano la loro proposta di assegnazione del lotto in aree industriali consortili, ottengono il “nulla osta”, pagano i costi amministrativi e, di fatto, “bloccano” i lotti in attesa di autorizzazioni regionali e nazionali.
Ora, la legittima preoccupazione dei creditori è che tali lotti risultano “bloccati”, non vendibili (magari a prezzi più vantaggiosi ed utili per la liquidazione) e dei quali non si sa nulla circa l’iter autorizzativo e con l’elevata probabilità che dovranno essere oggetto di una procedura di retrocessione solo con ricorsi giudiziali che genereranno costi ulteriori a favore degli avvocati interni ed esterni, comunque pagati indipendentemente dall’esito favorevole o meno per l’Ente.
L’aspetto più grave, in conclusione, è la totale assenza di controllo da parte del Presidente Occhiuto (quale Autorità di vigilanza parificata nei medesimi poteri al Tribunale fallimentare), del Comitato di sorveglianza e del direttore generale del Dipartimento Sviluppo economico. Di conseguenza, questo contesto di “favorevole” lassismo ed indolenza nel mancato esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza e di “favori” tra le azioni gestorie, incaute e dispregiative delle norme di tutela dell’esecuzione della procedura liquidatoria e della salvaguardia del ceto creditorio, poste in essere dal Commissario Riitano ed i nominati dirigenti del Corap, desta profonda preoccupazione anche in considerazione del fatto che la gestione commissariale dell’avv. Sergio De Felice (nominato dal Presidente Occhiuto a novembre 2024) sembra svolta in continuità con la gestione del dott. Riitano.
In particolare, anche della gestione liquidatoria dell’avv. De Felice non c’è alcuna traccia documentale non essendo stata depositata né la sua relazione iniziale né la sua prima gestione semestrale (scaduta a maggio 2025).
La domanda dei creditori allarmati è: quanto raccontato e documentato in atti sarà meritevole di un serio e deciso intervento da parte di un vero Tribunale?
Lettera firmata









