Lettere a Iacchite’: “Corigliano-Rossano, lo strano caso del consigliere-giustiziere”

Caro direttore,

ho letto un comunicato di solidarietà della maggioranza consiliare del Comune di Corigliano-Rossano, e sono rimasta per un attimo incuriosita dall’atteggiamento da carota e bastone di questo gruppo di amministratori. Se da un lato esprimono solidarietà – la carota – ad un consigliere, con l’altra lo bacchettano – il bastone – per l’essersi espresso in consiglio comunale con toni che potevano far intendere ad una giustizia fai da te.

Direttore, dopo alcune ricerche sono riuscita a trovare il video del consiglio comunale https://coriglianorossano.consiglicloud.it/meetings/S0hoeU5weDdjQ2c9 ma per mia pignoleria le invio un estratto da cui potrà trarre le sue considerazioni.

Troverà sicuramente molto confusionaria la ricostruzione dell’atto intimidatorio (?), sarebbe arrivato al vicino ma in realtà poi è stato riferito che era per lui (da chi?). Approfondendo ho trovato che in città vi è una lunga lista di atti intimidatori che va molto indietro nel tempo, molotov alla caserma della forestale, molotov alle farmacie, dirigenti presi a sprangate, teste di capretto, incendi notturni, sparatorie. Un contesto ed un clima da rogo notturno a danni di auto o capannoni, a cui oggi si aggiunge quello di una bambolina dentro un astuccio di occhiali.

Certo non sarebbe un gesto umano non solidarizzare con tale atto ma chissà se si saprà mai cosa c’è dietro questo gesto, oltre alle supposizioni o deduzioni che in questo caso hanno una logica poco coerente e chiara.

Detto ciò -arriva il bastone- cosa c’è d’istituzionale nel dire in una seduta pubblica “devo tutelare la mia famiglia, costi quel che costi, legge o non legge”? Per quanto sia condivisibile un’affermazione del genere nella serie TV, tipo Peaky Blinders, nella vita reale ed in un clima così arido come quello post pandemico o dei venti di guerra che soffiano ad est, queste sono frasi pericolose che lasciano intendere di quanto il caos sia addentrato in profondità nelle nostre case.

Una società civile, che resiste civilmente, non può predicare l’intento di esercitare arbitrariamente le proprie ragioni. Il presidente del consiglio comunale bene ha fatto a riprendere il consigliere comunale per le sue affermazioni non consone ad un rappresentante democratico dei cittadini ma sarei curiosa della reazione del Prefetto di Cosenza.

Ieri il Prefetto ha organizzato nel comune di Corigliano-Rossano il comitato sulla sicurezza, caro direttore come sarei voluta essere una mosca per entrare nelle stanza e vedere se il prefetto si sia lasciata andare ad una battuta o ad una qualsiasi reazione nei confronti di chi in qualche maniera è venuto meno al suo essere Istituzione anche se è disposto alle “accoglienze calorose”.

Caro direttore, di tutto questo in città non ne parla nessuno.

Lettera firmata