Lettere a Iacchite’: “Cosenza, il piano di De Salazar per arraffare quel che resta all’Azienda Ospedaliera”

La “Jobba” De Salazar per l ‘Azienda Ospedaliera di Cosenza

Era marzo 2020 quando per corruzione e traffico di influenze illecite, il direttore generale Vitaliano De Salazar si dimise dalla Asl Roma 3. E meno di 4 anni dopo ce lo siamo ritrovati in Calabria… Con tanto di nomina a direttore generale, ché commissario – poverino – non gli andava bene, Se non sono accusati, inquisiti, parassiti, delinquenti, a Robertino non piacciono. Non vale neanche la pena di fare l’elenco, vista l’ora.

Questo illuminato uomo venuto dal mondo da ‘mbroglia o da ‘mbrogghia a seconda da dove ci leggete, ha un piano perfetto.

  1. Cerca di far dimettere i primari non validi per piazzare uomini affiliati al suo clan, così finisce di ammazzare il morto (l’Azienda Ospedaliera di Cosenza), che già versa in condizioni di dissesto pesantissime.
  2. De Salazar non ha la minima percezione di dove si trova, nemmeno la città. Zero, come l’azienda… Della quale, non a caso, è stato anche nominato reggente per qualche mese… Perché nulla succede per caso… 
  3. Non si rende conto dei bisogni della gente
  4. Racconta chiacchiere a manetta esattamente come il suo “capo” parassita, quello che raglia e sta alla Cittadella…

Ci sarebbe da svegliarsi, ma non è semplice: servirebbe un po’ di sana indignazione.

Appena è arrivato, De Salazar si è subito costruito il cerchio magico con Achille Gentile e Francesco Amato, per come abbiamo descritto già in passato. Gente che non ha mai fatto niente per i pazienti.

L’uomo della JOBBA cerca di fare qualcosa per non fare niente. E si consente anche il lusso di dare vita a conferenze stampa per giornalisti lecchini che non incantano proprio nessuno, a parte le lingue dei suddetti…

È un uomo che vuole solo portare i suoi consulenti – l’ultimo della lista è l’ingegnere romano Carlo D’Aprile, che già da qualche mese dà ordini e direttive ed ha un megaufficio a disposizione – per arraffare quello che può arraffare: è mai possibile che bisogna sottostare all’illecito, e consentire che Occhiuto si prenda la sua parte attraverso i suoi ben noti amici boss della sanità privata?

Lettera firmata