Lettere a Iacchite’: “Cosenza, le mie peripezie al Cup dell’ospedale”

La mia avventura di ieri al Cup dell’ospedale di Cosenza

Dovevo prenotare delle analisi per me e i miei familiari quindi mi sono recata al Cup (Centro Unico Prenotazioni) dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza di buon’ora, prima dell’apertura, per poter effettuare le operazioni. Alle 8,15 circa arriva il mio turno, accedo allo sportello e il volenteroso operatore inizia le prenotazioni. Comincio con delle analisi di routine per mia figlia, tre impegnative, e trascorsa mezz’ora nessun risultato causa l’inefficienza del programma, almeno a sentire l’operatore. Alla fine, dopo oltre trenta minuti, riesco a prenotare e pagare le prime tre impegnative. Successivamente ne consegno altre tre, di mio marito, anch’esse per esami di routine, anche in questo caso trascorre un’abbondante mezzora ma questa volta senza nessun risultato, giacché il codice di un esame da prenotare non viene accettato dal programma (qui sorge spontaneo riflettere sulla circostanza che i codici del Servizio Sanitario Regionale, che vengono assegnati in automatico dal medico di base non corrispondano a quelli utilizzati in ospedale…).

A questo punto, intorno alle 9,30, chiedo al gentile operatore di prenotare e ovviamente pagare il ticket per delle mie analisi di laboratorio che eseguo periodicamente. In questo caso trascorre, senza risultato, un’altra ora e mezza, causa la lentezza del programma e i ripetuti tentativi dell’operatore di caricare le prenotazioni che per ben tre volte non sono state accettate e registrate. Finalmente, accettate le ultime prenotazioni, ho dovuto attendere un’altra mezz’ora nel tentativo di pagare il ticket e avere le ricevute del pagamento.

Aggiungo che non è stato neanche possibile stampare le etichette che devono essere consegnate, unitamente all’impegnativa regolarizzata, al laboratorio al momento del prelievo. L’avventura di ieri è terminata dopo le 11,30 senza aver concluso le operazioni che dovranno essere completate oggi e mi aspetto una ulteriore peripezia come quella già subita ieri. Ribadendo la disponibilità e la gentilezza dell’operatore, al quale non mi pare ci sia nulla da addebitare, voglio evidenziare i costi sociali di questa inefficienza giacché mi ha tenuta impegnata sino a quasi mezzogiorno distogliendomi dalle mie incombenze, ha impegnato l’operatore per altrettanto tempo senza aver raggiunto il risultato desiderato e con la prospettiva che altrettanto dispendio di energie e costi sociali si dovranno sostenere oggi per completare le operazioni. Altrove, non in Calabria, lo dico per esperienza, è possibile prenotare le analisi telefonicamente o online e  regolarizzare l’impegnativa in pochi attimi anche senza rivolgersi all’operatore, ciò con efficienza, efficacia ed evidenti riduzioni dei costi sociali.

L’esortazione è quella di voler ricercare le ragioni di quanto segnalato e intervenire per risolvere le criticità, anche in considerazione dei risparmi conseguibili, la richiesta è diretta al Commissario Regionale alla Sanità e all’Azienda Zero.

Lettera firmata