Negli ambienti gentiliani non si parla d’altro che della clamorosa sconfitta di Pino Gentile e a quasi due settimane dal voto emerge la motivazione più plausibile.
Iacchite’ aveva anticipato gli attriti nella famiglia e si poteva intuire che si sarebbe arrivati al tradimento di Tonino.
Per fare chiarezza bisogna tornare ai frenetici giorni della settimana pre-Natale e alla scelta di Pino di candidarsi nella lega personalmente e non lasciare spazio alle nuove leve tra cui la figlia (https://www.google.it/amp/www. iacchite.blog/calabria-2020- la-lega-non-vuole-i-cinghiali- e-tonino-boicotta-la- candidatura-di-katya/amp/) .
A questo punto il Cinghialottino Francesco Mercurio, che fa il lobbista iscritto all’albo della Camera dei deputati grazie a Tonino Gentile che lo ha lanciato ai suoi tempi d’oro, quando era sottosegretario nel governo Renzi, non condivide questa scelta di mancato rinnovamento ed esercita pressioni su Salvini attraverso il suocero Denis Verdini (che conosce molto bene) per estromettere dalla lista della Lega Pino Gentile e ci riesce.
Pino si trova completamente spiazzato da questa esclusione e nei giorni di Natale si trova a dover predisporre una lista in fretta e furia ed infatti come si vede dai risultati, a parte lui, tutti gli altri candidati hanno raggiunto un basso numero di voti che ne hanno determinato la mancata elezione.
Tonino sapeva o non sapeva della mossa di Mercurio ?
Evidentemente sì e ne era complice perché nei territori dove ci sono i suoi colonnelli Pino ha preso molto meno voti rispetto alle precedenti elezioni (per esempio a Rende dove a gestire i voti è il Cinghialotto Gianfranco Ponzio e dove il risultato è stato nettamente inferiore a 5 anni fa).
Inoltre, un secondo elemento che conferma il disimpegno di Tonino a differenza di 5 anni fà è che non ha inserito nessuno dei suoi nella lista casa delle libertà.
Le motivazioni che hanno spinto Tonino sono da ricercare in primis nel disimpegno di Pino alle elezioni politiche a sostegno del figlio Andrea Gentile (il Cinghiale junior per chi non ricordasse il nome) ed in secundis al fatto che vuole tornare nel palcoscenico nazionale al più presto possibile ed ha preferito mantenere inalterati i rapporti su Roma alla strada che avrebbe visto l’ennesima elezione dell’anziano fratello fine a se stessa e senza prospettive nazionali in quanto Pino era stato fatto fuori dalla Lega.
A questo basta aggiungere la nota spregiudicatezza di Tonino ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
E fu così che dopo 50 anni Pino Gentile uscì dalla scena politica. A futura memoria.
Lettera firmata