Alla luce di quanto evidenziato da Report lunedì scorso, vi scrivo per segnalarvi un altro grosso scempio frutto dell’assessora Roccisano e del Dipartimento Lavoro tutto.
Unica garanzia che chiedo (il signore in questione ci ha correttamente lasciato in privato nome, cognome e riferimenti, ndr) è di conservare il mio anonimato per tutelarmi da eventuali ritorsioni (lavorative e non solo), anche alla luce di vicende assai preoccupanti che ho appreso dalla stampa di regime (minacce di morte, ecc.).
A febbraio scorso usciva il famigerato bando destinato ai vincitori del “Programma Stages” della Regione Calabria, gente plurititolata che da anni vive una condizione di nulla o precarietà a fasi alterne.
Questo bando ha prodotto il 18 luglio scorso 116 contratti di lavoro (co.co.co di 18 mesi): 90 vincitori legittimi e 26, esclusi inizialmente per incompatibilità del proprio profilo con il tipo di lavoro che si doveva svolgere (trattandosi di figure tecniche o culturali quando servivano amministrativi o economisti), ripescati e regolarmente contrattualizzati per attività parallele.
Bene, ad oggi è solo una FARSA perché i 90 (legittimi vincitori) non sono stati minimamente chiamati a prendere servizio. I 26 (esclusi per mancanza di requisiti ma ripescati), invece, lavorano regolarmente alla Cittadella pur non essendo stati pagati ancora (ovviamente come i 90).
In pratica, quello che doveva essere un progetto fondamentale per aiutare i giovani ad “autoimpiegarsi”, per il quale la Calabria era estremamente in ritardo su scala nazionale, non lo hanno fatto neppure partire.
Dal 18 luglio scorso abbiamo avuto solo un incontro durante il quale ci era stato detto che ci avrebbero smistato nei centri per l’impiego a supportare il personale di Garanzia Giovani, ma i responsabili dei centri per l’impiego provinciali, durante la riunione alla quale eravamo presenti tutti noi, hanno iniziato a inveire con urla da stadio per dire che non ci volevano, che non hanno neppure le sedie e la carta per farci lavorare.
Così, da allora, vuoto completo per noi, siamo ufficialmente sotto contratto da quasi 4 mesi, non facciamo niente, non veniamo pagati, e, se chiamiamo gli uffici, inizia uno scaricabarile d’autore. La cosa drammatica di tutto ciò è che per partecipare a questo progetto noi dovevamo mantenere il requisito della disoccupazione, per cui ci ritroviamo oggi contrattualizzati sulla carta ma disoccupati nella sostanza (dal momento che non stiamo lavorando e non percepiamo un euro).
Quindi, ricapitolando, dopo anni di calvario finalmente il 18 luglio 2016 firmiamo un contratto di 18 mesi. Ad oggi, dopo quasi 4 mesi sfumati, NON CI HANNO CHIAMATO A LAVORARE!!!
Parliamo di fondi pubblici destinati ad un progetto di tutoraggio all’autoimpego dei giovani calabresi, che fine ha fatto questo progetto? E’ mai possibile che gli esclusi per mancanza di requisiti lavorino e gli effettivi vincitori stiano a casa? E’ mai possibile richiedere il requisito della disoccupazione per partecipare ad un bando e poi lasciare queste persone disoccupate nella sostanza ma contrattualizzate sulla carta?
Il lavoro ci serviva per vivere, non per avere una etichetta inutile di consulente Regione Calabria! Di tutto questo sono informati l’assessore Roccisano (presente per la passerella di rito alla nostra stipula) che oggi ci ignora completamente i sindacati (CGIL) e, ovviamente, il dott. Fortunato Varone, nuovo dg, che ci palleggia da mesi con una presunta formazione che dovremmo fare mai partita, né calendarizzata ad oggi.
Aiutateci.
Grazie.
Ps. sul Corriere di Calabria già un mese e mezzo fa uscì questa notizia con una risposta del Dott. Varone che parlava di imminente formazione e di nessun problema (un mese e mezzo fa!). Per lui è normale bruciare così 4 mesi di contratto e vincolare la vita di 116 persone ad un nulla di fatto!
Lettera firmata