Lettere a Iacchite’: “Gli imboscati della Rende Servizi ai tempi del Covid”

Congratulandoci, e ringraziandovi, per il servizio civico fondamentale, in difesa della democrazia, della verità e del popolo, che espletate per tutta la comunità Calabrese e Cosentina in particolare, dando valore pieno al dovere di denuncia giornalistica la quale, fosse dai più adottata, sarebbe salvezza per l’intero Paese, ci sentiamo di riportare quanto di strano sta avvenendo a Rende, segnalatoci da due imprenditori che hanno visto chiudere le proprie attività, per i DPCM del Governo, che sono stati raggirati da tutti gli Enti, dal Governo a scendere, su possibili ristori, esigui o non arrivati.

Questi, come tanti, non sopportano più né i tanti impiegati pubblici, e affini, con lo stipendio garantito, pontifichino dalle loro case, comodi in poltrona e davanti ai social, con lo smart working a garantire di poter fare quanto meglio gli aggrada, né gli imboscati, questa nuova categoria che, almeno per Rende, è ben rappresentata da alcuni impiegati della Rende Servizi che, in strutture chiuse, continuano ad andare sul posto di lavoro, per fare non si sa cosa.

Ecco, questa segnalazione che abbiamo ricevuto ci indica una nuova piccola vergogna, se è così, di cui il Comune dovrebbe essere a diretta conoscenza, dato che è unico committente ed unico “azionista” della Rende Servizi.

Pare che, in diverse strutture come i musei e le biblioteche e simili, in cui si svolgono attività di tipo culturale e sociale, quindi momentaneamente chiuse causa pandemia CovSars 2, gli impiegati addetti si stiano recando regolarmente sul posto di lavoro.

Questo, è ovvio, al fine di poter giustificare alla Rende Servizi, l’emissione della fattura per i servizi erogati, al Comune, che poi pagherà regolarmente, garantendo così lo stipendio a detti impiegati.

Orbene, quali sono i servizi che svolgono queste persone, se le strutture, sono chiuse al pubblico? Che troveranno, come giustificazione? Lavori di mantenimento o simili?

Qualsiasi siano le possibili risposte, “ci sembrerebbero prese in giro che, purtroppo, non ci sentiamo di sopportare”, come scrivono i due che a noi si sono rivolti, “perché se la strutture sono chiuse è proprio per la pandemia in essere, che ha fermato tanti. Non è nostra volontà creare danno ad altri ma per noi è insopportabile usare sotterfugi del genere e l’Ente dovrebbe pure vergognarsi. E parliamo sapendo pure tutte le leggerezze di cui è responsabile da sempre la Rende Servizi, con impiegati che durante i periodi normali appena si presentano, si e no, sui posti di lavoro soprattutto quelli esterni all’azienda, dove non controlla nessuno e durante l’orario di lavoro tanti, svolgendo servizi esterni, fanno letteralmente e meschinamente i propri comodi, e per il Comune e forse per il Sindaco va bene così. Stavolta vorremmo che si metta fine a questa presa in giro che è il contrario cioè si va a “lavorare” quando le strutture sono chiuse!.

I problemi sono per tutti, e tutti devono capire che le regole si rispettano, in una situazione così grave. E soprattutto a Rende deve finire la logica degli imboscati che, pare che solo in passato dava fastidio”.

Lettera firmata