Egregio Direttore,
pur consapevole dell’inutilità di esprimere lamentele su quanto di negativo la politica ci spiattella quotidianamente, non sono riuscito a sottacere quanto recentemente ha partorito la fertile inventiva del presidente della Regione. Cioè azzerare la pletora dei Consorzi di Bonifica sparsi per la Calabria che nel corso di decenni hanno avuto la sola capacità di produrre debiti sino alla bancarotta col beneplacito di tutti. Politici, sindacati ed organizzazioni di categoria varie agricole ed extra agricole.
Concettualmente questa operazione di piazza pulita eliminando tutti questi enti consortili provinciali non fa una grinza data la situazione di bancarotta generale.
Bene, ora però gli esperti della politica coadiuvati da altrettanto esperti della bonifica (?) hanno pensato a ragion veduta che il topolino debba partorire la montagna. Sembra infatti che Occhiuto trionfante abbia annunciato ai media che dopo il metodo dei droni contro i piromani da promuovere ed esportare fuori dalla Calabria, la Regione sarà la prima in Italia con il Consorzio di Bonifica più grande ed esteso di tutta la penisola. È proprio il riscatto di una regione cenerentola ultima in classifica in ogni settore !
Però Occhiuto forse ci ha visto giusto nel creare un Consorzio unico. Infatti i molti Consorzi da abolire oltre ai debiti hanno da sempre prodotto voti elettorali molto utili. Tanti serbatoi pieni di voti più che di acqua. Creando un mega serbatoio forse se ne gestisce meglio il contenuto.
Ma cosa capiterà ai malcapitati “consorziati”? Su quali “benefici” potranno contare? Sicuramente ad essere bonificate saranno le tasche dei contribuenti che forzosamente sono costretti a soggiacere per la natura obbligatoria di legge anche a dei pagamenti di corrispettivi imposti senza alcuna contropartita.
È come dover pagare un pranzo senza neanche sedersi a tavola e solo perché il ristorante o bettola che sia, si trova nei pressi della tua abitazione. Quale bonifica? Quella calabrese risale al ventennio fascista e al periodo postbellico della Riforma Fondiaria con l’Opera Sila, poi il nulla se non scalcinati ed obsoleti impianti irrigui fuori norma e malfunzionanti che distribuiscono acque di dubbia qualità, come quella del fiume Crati nell’agro di Corigliano-Rossano.
Chi scrive parla a ragion veduta per esperienza diretta di oltre trent’anni, vessato dal Consorzio di Trebisacce che mi ha costretto ad intraprendere innumerevoli ricorsi legali (sempre vinti) sino al Tribunale delle Acque di Napoli competente per territorio dove il Consorzio fu perfino condannato al risarcimento danni. Ma in realtà è stato il Consorzio ad uscirne sempre vittorioso perché con il più ostinato menefreghismo di un Ente di irresponsabili impuniti, ha sempre perseverato nella sua colpevole condotta persecutoria ed affidando la forzosa esazione di tributi (anche non dovuti) ad una Società privata piemontese !!!









