Egregio Direttore,
in Calabria succede sempre di tutto. Persino il Movimento 5 Stelle, che aveva fatto della parola “onestà” la sua bandiera, riesce a trasformarsi nell’ennesimo carrozzone politico pronto a riciclare facce e storie che con i cittadini comuni non hanno nulla a che fare.
La prova? Tale Gianfranco (Giannino) Orsomarso, inserito nella lista della circoscrizione nord (Cosenza) alle prossime elezioni regionali. Non certo un volto nuovo della società civile. È stato infatti candidato con Forza Italia alle provinciali di Cosenza nel 2004 (candidato presidente Mimmo Barile), dopo anni di militanza berlusconiana. Altro che “cittadino prestato alla politica”!
Si è reso tristemente noto alle cronache per per la vicenda del passaporto falso del calciatore argentino Verón. Da dipendente del Comune di Fagnano Castello, venne accusato di aver procurato documentazione falsa per dimostrare le fasulle origini italiane del noto calciatore. Rinviato a giudizio nel 2006 per falso ideologico e materiale (con una richiesta di condanna del PM a 1 anno e 2 mesi di reclusione), si è salvato solo grazie alla prescrizione. Che, sia chiaro, non significa assoluzione: significa che non si è fatta chiarezza sulla sua presunta innocenza o colpevolezza.
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E allora, cari “pentastellati” calabresi, spiegateci: quali valori del Movimento rappresenta un candidato del genere? Un riempi lista per garantire la rielezione al buon Davide Tavernise detto ” Ma Chiné?” per riprendere la hit di un suo paesano (che ha querelato).
Lo stesso Codice etico del M5S è chiaro a riguardo: la prescrizione dopo rinvio a giudizio è equiparata a una condanna, proprio per evitare di macchiare il Movimento con personaggi ambigui. Eppure, qui in Calabria, avete fatto finta di nulla. Dove sono finite le promesse di rottura con il passato? Dove è finita la famosa “diversità” che sbandieravate nelle piazze? O forse vale solo quando conviene e in Calabria tutto si può riciclare (tranne i rifiuti)?
Il Movimento 5 Stelle calabrese oggi non rappresenta la speranza di un cambiamento, ma la solita sceneggiata all’italiana: predicare bene e razzolare malissimo pur di garantirsi una poltrona. E Tridico che dice a riguardo? Magari aspettiamo che ci candidi anche Guarascio? Cari calabresi, aprite gli occhi: dietro la maschera dell’“onestà” c’è la solita politica. Solo che adesso indossa una spilletta con le 5 stelle invece del simbolo di Forza Italia.. Con rassegnazione,










