Lettere a Iacchite’: “Il virus dell’abbandono”. Lo sfogo di un infermiere contro la Regione Calabria
Adesso venite pure a fare gli stronzi, a dirci grazie, a prenderci per il culo per il lavoro che stiamo facendo nonostante tutte le criticità che sono sparse su tutto il territorio calabrese, maggiormente appesantite su un ospedale hub come quello di Cosenza che da anni non è
stato mai risparmiato, ne potenziato anzi… Io non ci sto!
Ho vergogna e rabbia di essere calabrese come voi. Un vero calabrese non si comporta così, è previdente e cinico su alcune cose basta pensare alle nostre tradizioni, ad esempio le famosissime “cunserve”… questo perché il vero calabrese pensa al dopo. Voi invece a maggio a che cazzo pensavate, perché non vi siete organizzati in modo da pensare al dopo?? Poi venite dinanzi l’ospedale a dirci grazie.
Grazie di cosa, forse grazie che non siamo venuti a prendervi a calci in culo. A marzo ricordo benissimo come lavoravamo, senza devices, senza capire veramente cosa fosse realmente sto cazzo di coronavirus… Gli eroi come dicono avevano la precedenza anche nel fare la spesa, adesso invece non siamo invitati neanche alle riunioni di condominio, trattati come gli ultimi appestati, ma la paura fa 90 e noi capiamo anche questo.
Voi e mi rivolgo ai politici locali e ai famigerati dirigenti polentoni avete peggiorato le cose lasciando la barca in balia delle onde, basta pensare alla rete ospedaliera, ad un concorso oss lasciato nel dimenticatoio e senza un minimo d’interesse di assumere infermieri e
medici… È stato già fatto direte? Vi sbagliate di grosso perché quando leggete assunte altre 50 unità fra medici, infermieri e oss conteggiano quelli già assunti a tempo determinato.
Io come la maggior parte di voi, che state leggendo questo mio sfogo, rivendichiamo un diritto che ci viene negato.
Da chi? Da tutti coloro che fanno finta di capire ma non capiscono un cazzo e continuano a riprenderci per il culo…quindi se venite in ospedale esasperati, avete ragione ma non prendetevela con chi è là per lavorare perché quel medico, infermiere e/o oss che sia è più esasperato di voi…
“Noi due carissimo paziente siamo vittime del sistema”.
Nonostante tutto però noi ci prenderemo cura di voi e insieme riusciremo ad uscirne da questo brutto momento. E se “andrà tutto bene” di certo non è grazie ai nostri dirigenti aziendali o politici ma a questi poveri disgraziati che hanno scelto di lavorare in una regione dove il cielo è sempre più blu…la Calabria è nostra e va rispettata.
Firmato
Un terreno radicalizzato