Voglio esprimere pubblicamente la mia felicità per quello che mi sta accadendo. In una realtà di giovani costretti a fuggire dalla propria terra per un ambiente che sembra non potere più offrire alcuna speranza.
La mia storia è talmente diversa che voglio raccontarla. L’anno scorso, in occasione di un incontro pubblico in cui si discuteva di agricoltura, l’intervento di Franco Laratta, commissario di Ismea, ha risvegliato in me desideri e ricordi che avevo da tempo dimenticato.
Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), offriva ai giovani che volevano per la prima volta insediarsi in agricoltura uno strumento finanziario e un procedimento che consentiva anche a me di poter aspirare a realizzare il mio più bel sogno, che era quello di fare impresa, creare un’azienda agricola in grado di riportare le tradizioni dei nostri nonni alla realtà odierna consentendo alla tecnologia di mettersi al servizio di tutti quei saperi antichi spesso dimenticati.
Il mio progetto aziendale, nominato “Le Colline degli Enotri” a ricordo dei nostri antenati che consentirono la nascita della Magna Graecia, si pone l’obiettivo di migliorare e riconvertire la produzione, creare vantaggi competitivi con nuove forme di produzione attraverso l’innovazione, migliorare la qualità attraverso la certificazione biologica, tutelare e migliorare l’ambiente naturale, le condizioni di igiene e benessere, promuovere la diversificazione delle attività nell’azienda attraverso l’introduzione di attività collaterali, promuovere linee produttive per la trasformazione dei prodotti aziendali.
Il punto di forza principale di tutto il sistema produttivo è la famiglia. Il lavoro familiare, la dedizione, l’amore per la propria terra e le tradizioni, consentono di raggiungere un obiettivo comune superando ogni difficoltà e potenziare il valore di ogni azione.
Mi sembra un sogno. Eppure, pochi giorni fa, la mia domanda è stata ammessa passando al terzo posto in una Calabria protagonista. Infatti nei primi tre posti ci sono tre domande provenienti dalla Calabria e ben otto nelle prime venti.
Tutte otterranno finanziamenti per circa trenta milioni di euro per il centro sud.
Voglio anch’io, come il commissario Franco Laratta, invitare i giovani a credere nel ritorno alla terra e affidarsi ad Ismea. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA), trasferisce informazioni e risposte in modo tempestivo e davvero efficace, incentiva attraverso questa misura l’insediamento di giovani in agricoltura e si pone l’obiettivo di sostenere le operazioni fondiarie riservate ai giovani che si insediano per la prima volta in aziende agricole in qualità di capo azienda mediante l’erogazione di un contributo in conto interessi.
Per finire, voglio ringraziare Ismea e tutto lo staff, i tecnici, i dirigenti, gli impiegati per la loro alta professionalità dimostrata prima durante e dopo l’iter della mia domanda, per la grande disponibilità a richiesta dei chiarimenti e per aver risolto ogni incertezza ed ulteriori problemi tecnici, dei quali uno in particolare, tecnico/informatico, che si è presentato il primo giorno.
Sono davvero felice ed orgogliosa che il mio progetto sia stato ritenuto valido e sostenibile, pieno di sostanza e frutto dell’amore per la propria terra, la famiglia, la vita. Ringrazio dal profondo il commissario Franco Laratta per l’informazione data attraverso i suoi interessanti convegni e la sua presenza costante sul territorio calabrese. Attraverso la sua immensa disponibilità mi ha dato forza a non mollare mai, fiducia e grande sostegno morale. E’ anche grazie a lui che sono arrivata fin qui a realizzare il mio più grande sogno. Grazie col cuore.
Maria De Cicco