Spett.le Iacchitè
LONGOBUCCO – Il solito don Pompeo, il solito Pirillo
Pochi giorni fa l’amministrazione comunale di Longobucco guidata dal sindaco Pirillo ha annunciato l’intenzione di rinunciare, per quest’anno, alle luminarie natalizie, preferendo utilizzare le poche risorse disponibili per effettuare tamponi gratuiti fra le categorie più fragili ed in stato di necessità. A seguito di vivaci e univoche proteste, il 4 dicembre gli amministratori sono tornati ancora a parlare, con pubblico manifesto, di tamponi e di allestimento di luminarie, “seppure in forma più sobria”.
Fin qui non ci sarebbe niente di male. I problemi iniziano quando dall’albo pretorio si apprende che per la Festa patronale è stato liquidato un contributo in favore della parrocchia del solito don Pompeo di ben 1.800 euro. Tutti siamo rimasti, come si sul dire, a bocca aperta. Infatti, non c’è stata nessuna festa patronale!
Qualora si volessero considerare esclusivamente i festeggiamenti religiosi, su un post letto da centinaia di navigatori, è scritto: “Almeno abbiate la compiacenza di non mischiare il buon Dio nei vostri affari”. Proseguendo: “A questo punto, utilizziamo questi 1.800 euro per le luci e per alleviare il cuore dei bambini. Risorse insufficienti? Aggiungiamo i proventi della riffa per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie. Nemmeno questi i fedeli hanno visto. E, a dirla tutta, non hanno visto nemmeno il tanto atteso premio. Ma le offese personali, si. Quelle ci sono sempre”.
Tante anomalie anche nella determina di concessione del contributo. L’ex dirigente comunale dell’Area finanziaria, in una lettera inviata al sindaco e per conoscenza al prefetto, al segretario comunale e al revisore dei conti, parla di determine pubblicate, annullate e ripubblicate, motivazioni inconsistenti e ballerine, refusi ed errori. Precisando da tecnico competente: “Il protocollo non può essere trattato alla stregua di un mazzo di carte, dove un soggetto mischia, dà le carte o passa la mano. I documenti che entrano nella fase di pubblicazione non devono essere più modificabili da nessun soggetto. Deve essere fatta salva la sola possibilità di annullamento del documento. Non bisognava pertanto adottare due testi diversi; andava revocato, con una determinazione, il primo atto ed adottarne uno ex novo”. Con l’amara conclusione: “Tutta la macchina amministrativa ormai sembra che ruoti intorno al responsabile dell’area Affari Generali; per carità super esperto come definito dal Sindaco nel decreto di nomina e nel decreto di attribuzione della posizione organizzativa. Mi piace immaginarlo come un cavaliere medievale, con la lancia in resta, a risolvere tutti i problemi che attanagliano il Comune, con il Consiglio comunale, la Giunta e altri funzionari che restano a guardare e applaudire… Ripeto ancora una volta l’affermazione postata dal sindaco su Facebook “Bentornata legalità…”.
Lettera firmata










