Buongiorno,
ho letto il vostro articolo sugli straordinari d’oro all’Asp di Cosenza e sulla “cricca” di Mario Marino, e credo sia giusto inserire altri due passaggi. Primo: Marino, essendo compaesano e compare di Gino Pagliuso (frazione Maione di Altilia), fu inizialmente lanciato da questo. Tra le due famiglie c’era un forte legame. Facendo salvo il padre di Marino, ottima persona onesta e lavoratrice, il Mario ha ben utilizzato questo legame che lo ha portato ad aprire a Cosenza la sezione della Cisl Medici. Allora, il suo braccio destro ed alter ego, era Antonello (detto Ninì) Scavelli. Una perfetta nullità umana e professionale. Per pressioni della base e, soprattutto, per l’avvento di Salvatore De Paola, Scavelli si allontanò ma, evidentemente, il primo amore non si scorda mai e infatti adesso non solo fa parte della sua “cricca” ma è addirittura il suo vice. Ritornando al compare e “fratello” Pagliuso, va aggiunto che rappresentava anche l’anello di congiunzione con la Santelli buonanima sua nipote e con Maria Teresa Pagliuso, sua figlia, anche lei all’interno dell’ormai famosa “cricca”.
Secondo. Con l’appoggio di Guccione, il cerchio si chiude. Il connubio tra Mario Marino e Carletto il maialetto, come lo chiamate voi, va avanti ormai da tempo con reciproca soddisfazione. Carletto dispone e Marino esegue, togliendogli di mezzo il cosiddetto “lavoro sporco”. D’altra parte, se Guccione – che a livello politico non vale nulla – è stato ancora eletto alla Regione, è chiaro che il sistema clientelare della sanità garantito da Marino a suon di centinaia di migliaia di euro ha funzionato. E non sto qui ad elencarvi tutte le manovre clientelari assicurate da Marino grazie alla scalata che ha fatto nell’Asp con i buoni uffici del maialetto di cui sopra. Povera Cusenza nostra!
Lettera firmata