Lettere a Iacchite’: “Mendicino tragicomica, il Comune perde i fondi e sbaglia anche il ricorso”

Gentile Direttore,

voglio offrire alla discussione generale, una  vicenda di sperpero di denaro pubblico, che avviene a Mendicino.

Perché rappresenta una costante del modo di agire di questa classe politica, selezionata non dal merito, ma dalla capacità di rappresentare  partiti  e gruppi di interesse   e capaci di grandi promesse e di nulli risultati

Se la Calabria nonostante i miliardi di euro di fondi comunitari ricevuti negli anni, continua a rimanere immobile, mentre Spagna e Portogallo, che erano 20 anni fa nell’Obiettivo 1, cioè regioni con deficit di sviluppo, sono usciti dalla loro arretratezza e oggi sono tra i paesi più competitivi d’Europa, ci sarà un motivo; e questo sta nella nostra classe politica, di come la selezioniamo e anche di come noi votiamo.

LA VICENDA

Il Comune di Mendicino ottiene un finanziamento per un progetto su Monte Cocuzzo, che prevede la ristrutturazione del Casellone Forestale per farne un centro turistico e di accoglienza. Il finanziamento è di circa 170.000 euro e il Comune ne riceve 87.000 di anticipo.

Ebbene, nel 2017 il Dipartimento della Regione richiede indietro l’anticipo e annulla il finanziamento, certamente perché il progetto promosso e finanziato dalla Regione, non è stato portato a termine dal Comune. Il Comune di Mendicino decide di fare ricorso al TAR, sostenendo spese legali, e ad ottobre il TAR dice che non è competente in materia in quanto essendo una diatriba civile bisogna rivolgersi al tribunale ordinario.

Insomma, io credo che anche un laureato in giurisprudenza poteva capire che non era materia di Tar, non essendo una contestazione sulla forma o sostanza di un atto amministrativo.

Ma non finisce qui, il Comune decide, in questi giorni, di andare in giudizio, nonostante abbia colpa al cento per cento, e sentite cosa scrive nella motivazione di questa ulteriore spesa legale che i cittadini dovranno pagare: “… Che è opportuno proporre giudizio davanti al Giudice Ordinario in considerazione delle ulteriori esigenze di continuare a praticare la via della soluzione bonaria pere la definizione della vicenda contenziosa…”.

Quindi si è fatto ricorso prima al TAR e adesso si va in giudizio, non perché si ha ragione, ma perché si dilatano i tempi, e si spera che la Regione definisca in via bonaria e annulli il danno che lo Stato e i cittadini hanno avuto a causa della cattiva amministrazione

Mi auguro che Occhiuto non voglia seguire il malcostume della Giunta del Comune di Mendicino accettando una richiesta volgare politicamente, cioè chiudiamo la vicenda perché siamo della stessa parte e non fa nulla che i cittadini lo prendano in quel posto, e invece di danno erariale, facciamolo diventare transazione bonaria.

CONCLUSIONI

Siamo ormai al degrado non solo delle capacità o meglio incapacità amministrative dei politici locali, ma nel non aver più nessuna remora a dichiarare in un atto pubblico una volontà di andare contro ogni buon senso per aggiustare e addomesticare tutto

In questa vicenda ci sono tutti i vizi di questa politica incapace e anche ormai senza moralità. Vi è L’incapacità a progettare sviluppo, per cui si chiedono soldi solo per spenderli, senza tenere conto delle analisi sia ex ante del progetto che ex post, cioè come impatta un progetto su un territorio e come soddisfa i bisogni dei cittadini e come la struttura negli anni viene gestita e produce reddito economico o sociale

Vi è l’incapacità di portare a termine quello promesso,

Infine vi è la volontà di non voler pagare mai, di non avere rispetto dei soldi dei cittadini e delle loro esigenze

Ecco, mi è sembrato che questa vicenda racchiudesse un mondo quello politico ormai non solo inadeguato ai tempi, ma che non prova più nemmeno vergogna, credendo che il mal governare sia prassi, tanto da metterlo in un atto amministrativo e pubblico

Luciano Luciani