Salve, scrivo alla vostra redazione per segnalare un grave atto di discriminazione.
Ho 54 anni e sono disoccupato, e non sono un tipo che si direbbe palestrato, nei mesi scorsi ho saputo della terza edizione dell’Oktoberfest, dopo i colloqui preliminari, mercoledì 14 settembre alle ore 15.00 ho iniziato a lavorare. Durante le prime quattro ore del primo giorno, ho prima lucidato le superfici d’acciaio dei banconi della cucina e poi lavato le stoviglie insieme ad altri due operai.
Alle 19.00, prima di andare via, lo chef Alessandro mi ha chiesto se fossi stato disponibile per il giorno dopo dalle ore 10.00 fino a circa le 13.00, ho assentito e così ho fatto.
Giovedì 15, non è passata nemmeno un’ora dal mio arrivo che il signor Enrico (incaricato dallo chef) mi ha chiamato da parte e mi ha espresso le seguenti parole: “Il festival dura altri 17 giorni, secondo lo chef tu non sei in grado di reggere data la tua fisicitĂ , per cui appena finisci passa che ti pago le ore che hai fatto e te ne vai. Mi dispiace, questo mi ha detto di riferirti”.
Che può saperne della mia forza e della mia resistenza una persona che mi ha visto solo per 4 ore? Oltretutto ho fatto altri lavori pesanti temporanei qualche tempo fa, con lo stesso fisico che ho oggi. Tutto ciò che mi hanno chiesto di fare ho fatto, bene o male non lo so, ma sono sicuro che ho messo impegno ed entusiasmo. Ma anche se avessi sbagliato qualcosa, è il modo giusto per licenziare una persona che non ha firmato nemmeno un contratto?
Non credo che mi fermerò a questa lettera, l’atto di discriminazione e l’offesa alla mia persona le farò presenti alle autorità competenti nei tempi previsti dalla legge.
PS: alla prossima occasione mi porterò un certificato di sana e robusta costituzione e un certificato di frequenza ad una palestra di wrestling.
Lettera firmata