Lettere a Iacchite’: “Ospedale dell’Annunziata, sala prelievi al collasso: Belcastro irresponsabile”

In un momento così delicato per il Sistema Sanitario Nazionale e ancor di più per il Sistema Sanitario della Regione Calabria ho avuto un sussulto d’orgoglio nel leggere le gravi dichiarazioni del dott. Antonio Belcastro contro i Commissari delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.

Come un marziano catapultato sulla terra da un altro pianeta, il Direttore del Dipartimento Tutela della Salute ha probabilmente dimenticato il ruolo ricoperto e i poteri che ad oggi non ha mai esercitato per vigilare e chiedere spiegazioni in merito alle denunce di utenti e operatori sanitari sui tanti disservizi e disagi vissuti.

Siamo allo stremo delle forze e a più riprese, direttamente e tramite le organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto aiuto non ricevendo alcuna risposta.
Qualora non bastassero le brutte notizie recapitategli, non ultima la lettera sottoscritta la scorsa settimana da un centinaio di operatori sanitari e indirizzata ai vertici della sanità regionale e alla Presidente della Regione Calabria, tengo a far presente lo stato in cui sono costretti a lavorare i dipendenti della sala prelievi dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

Le lunghe file agli sportelli ticket ci consegnano un’utenza stremata, aggressiva, predisposta al litigio e purtroppo l’attesa si protrae ulteriormente prima delle attività di prelievo perché siamo costretti a svolgere anche attività amministrative, a correggere gli errori di registrazione esami commessi dal poco personale dell’ufficio ticket non adeguatamente formato e ad azzerare manualmente la numerazione elimina code salendo su uno sgabello davanti all’utenza.

Concordiamo sull’esigenza di riorganizzare il Sistema Sanitario, ma se l’inadeguata classe dirigente aziendale intende combattere gli sprechi con tagli lineari e con disposizioni organizzative che anzi fanno lievitare i costi, le criticità sono destinate soltanto a peggiorare.
Non voglio entrare nel merito dei tagli ai servizi esternalizzati ma, prima di tagliare, i dirigenti avrebbero dovuto individuare soluzioni appropriate per evitare di peggiorare la situazione. Invece no, sono stati assunti solo centralinisti e operatori call center e il personale tecnico sanitario, già sottodimensionato, è stato spostato presso postazioni amministrative. Di fatto creando disservizi sia nei reparti, perché sono venute meno unità di personale, sia presso gli uffici ticket per la evidente scarsa preparazione in materie amministrative.

Giusto per farle qualche esempio, con continue illegittime disposizioni di servizio della responsabile sala prelievi dottoressa Galdini, nonostante la scarsa dotazione organica, un operatore infermieristico della sala prelievi è stato trasferito all’ufficio ticket a consegnare referti e, paradossalmente, mentre un operatore infermieristico di Rogliano è stato trasferito al Laboratorio Analisi di Cosenza a svolgere attività di Accettazione (per aiutare il dottore Vaccarella, marito della Galdini), a turno, gli operatori della sala prelievi di Cosenza devono fare il percorso inverso e prestare servizio anche presso il PO S. Barbara di Rogliano dove mediamente si effettuano 15-20 prelievi al giorno contro i 200 circa della sala prelievi dell’Annunziata che resta sguarnita di personale arrecando disagi e ritardi all’utenza.

Gli infermieri più fortunati usufruiscono anche del servizio taxi andata e ritorno da Rogliano con vettura e autista dell’Azienda Ospedaliera, alla faccia del taglio agli sprechi.
Non sarebbe stato più semplice ed economico lasciare l’infermiere di Rogliano al S. Barbara di Rogliano e risparmiare sui viaggi degli infermieri che da e per Cosenza vengono accompagnati con auto e autista aziendale? Che senso ha tagliare un servizio esternalizzato, garantito per anni sul presupposto della carenza di personale interno, senza prima assumere nuovi dipendenti amministrativi?
Non siamo supereroi, facciamo già fatica a svolgere il nostro lavoro figuriamoci anche quello degli altri.

Lettera firmata