Lettere a Iacchite’: “Rende 2025. Quando il radiologo-candidato ti cura… e poi ti chiede il voto (per Ghionna)”

Caro Direttore,

a Rende siamo ormai abituati a tutto, ma stavolta siamo davvero oltre. Non bastava il solito clientelismo da sagre e poltrone: ora ci tocca pure il radiologo-candidato che, tra una TAC e una risonanza, pensa bene di farsi la campagna elettorale usando i contatti delle pazienti oncologiche.

Parliamo del dott. Luigi Marafioti, radiologo oncologico in servizio presso l’Ospedale dell’Annunziata, nonché aspirante consigliere comunale. Pare (cosa confermata da molti) che stia chiamando direttamente pazienti – gente che si è trovata nella situazione difficile di affidargli la propria salute – per chiedere il voto. In particolare per il candidato Ghionna. Non si capisce se siamo in un reparto oncologico o in un comitato elettorale.

Ora, caro Direttore, io non so se il dottor Marafioti ha letto il Regolamento europeo sulla privacy (GDPR), ma di certo ha letto i numeri di telefono dei pazienti. Che abbia scambiato il consenso informato per un consenso elettorale?

Siamo di fronte a un abuso disgustoso di una posizione professionale delicatissima. Il medico che dovrebbe tutelarti, supportarti, rispettarti… ti chiama per dirti: «mi voti?» Magari con la voce calda e rassicurante di chi ti ha appena detto che l’esame è andato bene.

Una cosa è certa: questa non è medicina, è marketing elettorale da quattro soldi. Io mi auguro che qualcuno – dall’Ordine dei Medici all’Autorità per la privacy – si muova.

Nel frattempo, mi affido al suo giornale per accendere un riflettore su questa vergogna. Perché usare la malattia delle persone per raccattare voti non è solo squallido: è una porcheria senza scuse.

Distinti saluti,

Lettera firmata