Lettere a Iacchite’: “Sorical, ora basta: vi raccontiamo noi tutta la verità”

COMUNICATO DEI LAVORATORI SORICAL

Egregio Direttore,

chi scrive è un cospicuo gruppo di lavoratori So.Ri.Cal. fuori dalle varie controversie politiche e sindacali e che hanno veramente a cuore le sorti della Società.
Si è scritto e detto tanto in questi ultimi mesi, ma la vera verità la può solo raccontare chi quotidianamente vive la realtà lavorativa in So.Ri.Cal.
Siamo veramente stanchi di questo teatrino mediatico tra sindacati, vertici aziendali, Codacons, Procure etc. che non fanno altro che produrre cattivi pensieri e dividere la parte sana di questa società che siamo noi lavoratori che, con innumerevoli difficoltà, ogni giorno siamo in trincea a garantire l’erogazione idropotabile alle famiglie calabresi.

È arrivato il momento, pertanto, di dire le cose come stanno senza nessuna ipocrisia.
Egregio management di So.Ri.Cal., è inutile che con comunicati stampa in risposta a questo o quel sindacato, direttore di testata giornalistica, pseudo comunicati partoriti in fretta e furia con a calce “a firma dei lavoratori” (chi e quali?), volete spostare l’attenzione dal vero problema della società che è quello di averla ridotta al quasi fallimento per i motivi che di seguito cercheremo di elencare e che sono solo ed esclusivamente frutto di vostre scelte.

Badate bene che non ci interessa neppure parlare di questo o quell’operaio, amico, compagno di partito, ex impresari o parenti di funzionari regionali assunti in questi ultimi giorni, perché la differenza non la fanno l’assunzione di uno, dieci o trenta unità in più se solo le cose andassero come dovrebbero andare, ma purtroppo non è così e qualcuno deve necessariamente assumersi le proprie responsabilità.
Per questo, egregio Direttore, noi lavoratori siamo incazzati.

Incazzati con il liquidatore di parte privata Dott. Baldassare Quartararo perché dall’alto del suo lauto stipendio mensile di circa €. 20.000,00 (€. 10.000,00 per la funzione di liquidatore + circa altri €. 10.000,00 quale consulente per la Regione Calabria) sembra che nulla interessi perché le cose vadano come devono andare, forse perché sta trattando la sua futura uscita dalla società e la prossima liquidazione?

Incazzati ancora di più con il liquidatore di parte pubblica Luigi Incarnato con compenso mensile di €. 10.000,00, perché tutti noi ricordiamo che al suo insediamento in So.Ri.Cal. e, più precisamente nella riunione per gli auguri di Natale 2016, lo stesso di fronte ad una platea gremita di noi lavoratori garantiva “la prossima riforma del servizio idrico”, oltre che l’appoggio e il pieno sostegno a tutti e l’assoluta certezza che con la sua gestione non avrebbe più tollerato spese legali per cause intentate contro dipendenti. Niente di più falso, perché la riforma del servizio idrico è in stallo, le cause contro i dipendenti si sono forse triplicate e l’appoggio e il suo sostegno è stato fornito solo ed esclusivamente ai dipendenti di partito o amici degli amici con l’elargizione di livelli (anche doppi in alcuni casi), trasferimenti ad hoc o sistemazione in posti di responsabilità senza il minimo requisito previsto dalla legge.

Incazzati ancor di più con i due liquidatori per aver permesso, alla “Responsabile delle Risorse Umane” sig.ra Maria Pia Chiarella, portata in So.Ri.Cal. dall’ex presidente Sergio Abramo senza nessuna competenza a riguardo (diploma Isef) anzi, per essere più puntuali, sul suo “curriculum vitae” vanta pure il “disonore” di essere stata “licenziata in tronco” dalla stessa ditta Abramo, dove svolgeva le medesime funzioni di responsabile del personale procurando gravi irregolarità gestionali all’azienda e intraprendendo innumerevoli cause presso il Tribunale di Catanzaro sez. Lavoro contro i dipendenti, pratica intrapresa in modo identico adesso in So.Ri.Cal. con la partecipazione e complicità del suo fido scudiero, l’avv. Domenico Giampà del Foro di Catanzaro, copiosamente e lautamente remunerato per ogni causa intrapresa, per cui chiediamo: quanto è costato a So.Ri.Cal. tutto ciò in questi anni?

Quanto ha gravato economicamente a una società in difficoltà, perché in liquidazione, il continuo portare in causa questo o quel dipendente? Non è strano che la sig.ra Chiarella sia stata licenziata dalla famiglia Abramo e portata in società, dallo stesso elemento della famiglia che la aveva allontanata, allora presidente di So.Ri.Cal., ben conoscendo quanti problemi aveva già creato presso la società dallo stesso gestita? Il liquidatore Incarnato le promesse fatte perché non le ha mantenute? E tralasciamo anche dal narrare delle altre controversie o incompatibilità della sig.ra Chiarella perché negli stessi periodi svolgeva le medesimi funzioni di responsabile delle risorse umane per So.Ri.Cal. e il Comune di Catanzaro (è cronaca di questi ultimi giorni).
E, l’avvocato del Foro di Catanzaro summenzionato non è il solo in So.Ri.Cal. a vantare assistenze e consulenze legali a fior di zeri ma, per non farci mancare nulla, abbiamo anche l’altro professionista nella persona dell’avv. Francesca Prisco del Foro di Napoli, braccio destro del liquidatore di parte privata con stipendio importantissimo mensile (circa €. 7.500,00).

Dicevamo, appunto, dispendio economico notevole per portare in causa dipendenti e lauti compensi agli avvocati summenzionati, salvo poi accorgersi che in So.Ri.Cal. da anni non esiste un organigramma aziendale e un mansionario dove ogni singolo dipendente abbia cognizione di quali siano i compiti assegnati e le responsabilità derivanti dalle funzioni svolte quotidianamente, salvo poi in caso di problemi scaricare le responsabilità, mai sui veri responsabili, ma sempre sul lavoratore.

E lo sperpero di denaro è ancor più palese con le innumerevoli e copiosissime “consulenze” elargite ai vari professionisti amici (avvocati, ingegneri, architetti etc.) come se tra i dipendenti di So.Ri.Cal. non figurassero queste alte figure professionali cui affidare gli stessi incarichi, ma probabilmente le figure professionali presenti in società non sono così importanti come le altre perché essendo dipendenti svolgerebbero le funzioni richieste con il solo pagamento dello stipendio.

E la lista della spesa di sperpero di denaro è ancora molto lunga, vogliamo pertanto ricordare anche il consulente dell’ufficio “Amministrazione e Finanza” nella persona del dott. Augusto Filici che, appunto da consulente esterno percepisce un compenso di oltre €. 7.500,00 cui va aggiunto vitto, alloggio e viaggi di andata e ritorno da Roma sua città di residenza. Ma, paradossalmente questo consulente è sempre meglio dell’altro dimissionario (?) presente in So.Ri.Cal. fino a qualche anno fa e che, qualcuno sussurra, sia ancora adesso sul libro paga di So.Ri.Cal., tale Dott. Simone Lo Piccolo, professionista siciliano che ricopriva e forse ancora riveste un posto di altissima responsabilità (incarico d’intermediario per la cartolarizzazione dei crediti di So.Ri.Cal.) ma anche lui travolto “dal disonore” di poter annotare sul suo “curriculum vitae” addirittura “l’interdizione dai pubblici uffici”.
E, per non dimenticare nessuno, la “New Entry” da qualche mese di altro consulente di origine romana nella persona del dott. Andrea Bossola con stipendio di oltre €. 10.000,00 con “non note mansioni” all’interno di So.Ri.Cal. cui vanno anche a lui aggiunti vitto, alloggio e viaggi di andata e ritorno dalla capitale.

A cotanto sperpero, fanno da contraltare invece i soprusi perpetrati verso i dipendenti e qualcuno lo citiamo, come:

l’eliminazione del “superminimo” sulle buste paga (ma solo a quei dipendenti che stavano antipatici o non politicizzati), partorito dal management So.Ri.Cal. per risparmiare, con la consulenza e l’approvazione dell’avvocato del Foro di Catanzaro summenzionato salvo poi chi ha intrapreso causa contro questo abuso averla vinta e lautamente risarcita;

il non veder corrisposto il buono pasto giornaliero, da oltre tre mesi, dopo aver però subito la trattenuta in quota parte sulla busta paga, anzi per essere puntuali settimana scorsa abbiamo ricevuto due blocchetti riguardanti i mesi di novembre e dicembre 2018 (siamo a marzo 2019);

la disparità di retribuzione tra noi dipendenti e gli ultimi assunti (per l’esattezza gli amici degli amici), con retribuzione a parametro fisso ad personam, in barba a ogni Contratto Collettivo Nazionale Acqua/Gas e adeguamenti di livelli (dopo solo mesi di lavoro) ad personam;

la paura di assentarsi qualche giorno (per ferie, malattia o maternità) perché potrebbe succedere di non trovare più utilizzabile la propria postazione di lavoro o trovare qualche altro al proprio posto;

l’essere trasferiti a nuova mansione senza un apparente motivo o giustificazione perché il tuo posto deve essere, da un giorno all’altro, occupato da altre persone appartenente a famiglia d’importanti funzionari regionali;

la disparità di trattamento e retribuzione come l’istituzione del “premio stroke”, partorito dalla Responsabile delle Risorse Umane e prima fruitrice di tale premio con l’avallo dei liquidatori, elargito con criteri e importi discutibilissimi solo a una minima parte di dipendenti che si sono distinti solo ed esclusivamente per svolgere il lavoro per cui sono stati assegnati;

Tutto ciò summenzionato, oltre ad essere inoppugnabile è solo un minimo dello squallore che noi lavoratori respiriamo quotidianamente in azienda e chissà perché tutti lo sanno (anche le varie sigle sindacali) e nessuno ne parla, per cui adesso è il momento di dire
B A S T A
a questo stato di cose.

Siamo stanchi di essere quotidianamente attaccati e maltrattati e non poterci difendere per paura di ritorsioni (l’ultima in ordine di tempo l’aver fatto oscurare dai PC in dotazione presso la sede centrale di Catanzaro di tutte le pagine di internet per non leggere e commentare gli articoli contro So.Ri.Cal.), per cui vogliamo far sapere al management che da oggi in poi i lavoratori “non molleranno di un centimetro e non tollereranno più nulla che può mettere minimamente a rischio il pane dei loro figli e la loro dignità”, vigilando ancor più e denunciando ogni altro abuso o sopruso patito.

Per essere chiari a noi non interessano le assunzioni dei vari Zinno, Gallo, Greco, Voci o chicchessia ma chiediamo tranquillità e l’essere lasciati in pace di fare il nostro dovere, altrimenti lo scontro sarà durissimo, in modo assolutamente legale ma ripetiamo sarà durissimo.
Invece, a chi istituzionalmente può farsi carico di quanto denunciato con questo comunicato chiediamo di prendere immediatamente in mano tale situazione e “sollevare da ogni incarico senza indugio tutti gli attori” responsabili di quanto da noi denunciato e del degrado che hanno causato a questa società.

Speriamo, una volta per tutte, che con questo comunicato qualcuno capisca la bomba sociale che si è innescata per cui è ora che si finisca di scherzare con la parte sana della società, perché il nostro compito deve essere solo ed esclusivamente quello di svolgere il proprio dovere e garantire ai cittadini calabresi la perfetta erogazione idropotabile, non avvelenarci quotidianamente con botte e risposte che sta creando un clima di forte stress psicologico non più tollerabile.

I lavoratori di So.Ri.Cal. S.p.A.